C'è un folto gruppo di consiglieri regionali e di gruppi politici che si definiscono autonomisti ma che poi, quando si tratta di difendere le competenze legislative e l'autonomia decisionale del Consiglio regionale, si tirano indietro, rispettosamente supini di fronte alle supreme esigenze dei Premier e Ministri pro-tempore.
Ieri in Consiglio regionale è successa una cosa grave. Si parlava della mozione di PCP - respinta da maggioranza e Lega - sui lavori preparatori per la legge che la Regione Valle d' Aosta dovrà scrivere e votare appena verrà approvata la Norma di attuazione dello Statuto speciale riguardante il rilascio delle concessioni per grandi derivazioni idroelettriche.
L'assessore Sapinet e il Presidente Testolin ad un certo punto hanno affermato che “la norma regionale dovrà muoversi nelle opzioni legislative esistenti di gestione di una gara”.
E' una affermazione sconcertante. Sono anni che le Risoluzioni del Consiglio regionale e i vari DEFR, dal 2020 al 2024, dicono che per la Valle d'Aosta si dovranno prevedere nella Norma di attuazione delle procedure specifiche che non necessariamente prevedano la gara, e invece Assessore e Presidente ci vengono a dire che bisogna legiferare per la gestione della gara.
La Valle d'Aosta ha la titolarità delle acque pubbliche e nel 2000 ha costituito una società interamente pubblica apposta per la gestione delle concessioni idroelettriche, una società che, in base alla legge regionale istitutiva, la n. 20/2000, deve operare nell'interesse del territorio valdostano e per la sua transizione energetica.
Ora si rischia di mettere in discussione tutto per fare una gara a cui possono partecipare tutte le società elettriche, anche quelle multinazionali.
A che cosa serve l'Autonomia se bisogna fare come le Regioni a Statuto ordinario?
A che cosa serve una norma di attuazione dello Statuto se Presidente e Assessore hanno già deciso che la strada autonomista non va percorsa?
Progetto Civico Progressista esprime netto e totale dissenso rispetto alle affermazioni di Assessore e Presidente, chiede che si rispetti quanto affermato nella Risoluzione approvata all'unanimità dal Consiglio il 2 luglio 2019, che ha impegnato la Giunta a procedere “alla definizione e concertazione, nell'ambito della Commissione Paritetica Stato-Regione, di una Norma di Attuazione dello Statuto che consenta alla Regione Valle d'Aosta di avere più ampie prerogative in materia di utilizzo di acque pubbliche a scopo idroelettrico e preveda procedure particolari nella riassegnazione delle autorizzazioni delle grandi derivazioni per una società che sia interamente pubblica, organo strumentale della Regione stessa”. Le parole hanno un significato preciso: “Riassegnazione delle autorizzazioni a società interamente pubblica” è cosa totalmente diversa da “gara”.
Quanto affermato da Sapinet e Testolin, dicendo che si procederà con una gara, è in contrasto con la Risoluzione unanime del Consiglio e soprattutto è in contrasto con l'interesse della comunità valdostana.
Hanno affidato i lavori della Commissione paritetica al consulente giuridico della Presidente Meloni, hanno scortato la Presidente del Consiglio ed il ministro Fitto lungo tutto il percorso della Fiera di S. Orso, non procedono con la dovuta celerità alla sostituzione di Rollandin in Paritetica ed ora ci vengono a dire che quanto previsto nella Bozza originaria della Norma di attuazione, coerente con la Risoluzione del Consiglio, non va più bene e che per il rinnovo delle concessioni in scadenza bisogna fare la gara.
Noi non ci stiamo a questa svendita delle prerogative autonomiste e lo diremo in tutte le sedi.
Gruppo consiliare regionale Progetto Civico Progressista