Il lupo, protagonista indiscusso della fauna alpina, continua a suscitare dibattiti e preoccupazioni nella regione della Valle d'Aosta. Secondo gli ultimi monitoraggi, sarebbero attualmente presenti dieci branchi sul territorio, una cifra significativa che evidenzia l'importanza di un approccio ponderato e mirato alla gestione di questa specie.
Tra le varie questioni sollevate in merito alla presenza del lupo, quella degli attacchi al mondo agricolo occupa un posto di rilievo. Nel corso del 2023, si sono registrate 38 predazioni, coinvolgendo complessivamente 66 capi, di cui 32 ovini, 4 caprini e 30 bovini. È interessante notare che la maggior parte di queste predazioni si sono verificate in allevamenti privi di adeguate misure di prevenzione.
In questo contesto, l'Assessore alle Risorse Naturali, Marco Carrel, ha fornito importanti dettagli sull'attività di monitoraggio e sulle iniziative intraprese per affrontare la questione. È stato riportato il caso di un lupo ferito, catturato e successivamente dotato di un collare con sensore GPS nel marzo 2022. Tuttavia, nonostante gli sforzi, il segnale del dispositivo è stato perso nel settembre dello stesso anno, impedendo ulteriori tracciamenti e rilevazioni.
Il Consigliere Christian Ganis ha sollevato il problema dell'inefficacia delle misure adottate fino a questo momento, evidenziando l'importanza di un approccio concreto e mirato, ispirandosi anche all'esperienza francese. In particolare, Ganis ha sottolineato la necessità di un piano d'azione specifico per gestire la presenza del lupo, che tenga conto delle esigenze dell'agricoltura e della fauna selvatica.
È emersa inoltre la questione del progetto Wolfalps, che, sebbene ambizioso, non sembra avere raggiunto i risultati sperati. L'Assessore Carrel ha ribadito l'importanza di valutare attentamente le risorse e gli strumenti disponibili per affrontare la questione in modo efficace e sostenibile.
In conclusione, il dibattito sulla presenza del lupo in Valle d'Aosta continua a stimolare riflessioni e azioni concrete. È necessario un approccio integrato e collaborativo, che coinvolga tutte le parti interessate, al fine di garantire la coesistenza pacifica tra l'uomo e questa affascinante creatura della natura.