Il presidente del tribunale di Aosta, Eugenio Gramola, recentemente nominato presidente della Corte d'appello di Trento, ha commentato oggi, durante una conferenza stampa di congedo tenutasi ad Aosta, che la giustizia non può e non deve essere segreta, poiché viene resa in nome del popolo italiano.
Ha sottolineato che le udienze sono pubbliche, facendo riferimento anche all'articolo 97 della Costituzione che tratta della trasparenza della pubblica amministrazione. Tuttavia, Gramola ha riconosciuto il diritto del singolo a non vedersi trattato come un delinquente durante le indagini in corso.
Rispondendo al dibattito sui rapporti tra stampa e giustizia, Gramola ha evidenziato la necessità di trovare un equilibrio tra il diritto all'informazione delle persone e il diritto alla privacy. Ha affermato che non si può limitare la divulgazione di notizie solo a seguito di sentenze passate in giudicato, ma è fondamentale trovare un punto di equilibrio.
Il magistrato ha anche commentato il caso di Cogne, dove nel 2004 condannò Annamaria Franzoni a 30 anni di reclusione per l'omicidio del figlio. Ha espresso il suo disagio riguardo al fatto che il processo sembrava essere stato condotto in maniera parallela attraverso i media, sottolineando che i processi dovrebbero svolgersi nei tribunali e non in televisione.
Gramola ha affermato di considerare quel processo come il più sgradevole che abbia affrontato e ha ribadito la sua convinzione che i processi debbano svolgersi in modo appropriato nei tribunali, non nei mezzi di comunicazione.
Gramola, che ha trascorso quasi 35 anni al palazzo di giustizia di Aosta, ha tenuto la conferenza stampa in occasione del suo congedo, incontrando i giornalisti due giorni dopo la sua nomina a presidente della Corte d'appello di Trento, prevedendo di assumere il nuovo ruolo tra circa un mese.