Piemonte NordOvest - 12 gennaio 2024, 10:00

PELVO D’ELVA

di Lodovico Marchisio

Il Pelvo D'Elva da lontano

Il Pelvo D'Elva da lontano

Il Pelvo d’Elva da lontano assomiglia un po’ al Monviso e non ha nessuna via banale. Di sicuro è un 3000 coi fiocchi sito in Val Varaita tra sentieri vari e ottime rocce. Consiglio in salita la variante diretta (se legati in cordata) perché meno pericolosa della via normale, molto soggetta a caduta di pietre.

RELAZIONE TECNICA

Altezza Massima raggiungibile: 3064 m

Tempo di salita: Via a: 3 h dal Colle Bicocca (2285 m –) - Via b: 2,30 h) – Via normale (It. c): 3,30 h

Tempo Totale (AR): 5,30 h (6 h se si decide di scendere la via c, più lunga ma scevra da difficoltà)

Dislivello: 779 m

Difficoltà: EE - F - AD- (variante in salita), in tutte e 3 le vie di salita e discesa descritte senza neve residua che aumentano le difficoltà e la precarietà della salita e soprattutto della discesa  (tre valutazioni distinte).

Materiale occorrente: Spezzone di corda e qualche rinvio per la variante di salita e anche in discesa sulla normale (per i più titubanti) se vi è neve gelata residua.

Passagio chiave della variante 

Accesso in auto: Torino, Saluzzo, Verzuolo, imbocco Val Varaita, Sampeyre, Sant’Anna, Colle di Sampeyre e poi strada sterrata sino al Colle della Bicocca

Località di partenza: Colle della Bicocca

Località di arrivo: Idem

Descrizione Itinerario:

Salita con variante diretta: Dal Colle della Bicocca (meglio raggiungibile con una 4x4) si segue il sentiero che dopo aver percorso un’ampia depressione, sale sino a lambire la Cresta Nord Est della montagna. La via b (vedi it. di discesa) s’incanala a sinistra in un piccolo canale diedro (corde fisse), mentre è possibile raggiungere nella parte alta la Cresta Nord Est, seguendo un evidente canalone di sfasciumi che va a toccare lo zoccolo superiore della montagna e senza via obbligata va ad incrociarsi con la cresta nel suo punto di più netta elevazione. Si possono evitare a destra o a sinistra dello spigolo i tratti più impegnativi che non superano comunque mai (neanche se affrontati direttamente) il III°. Utili qualche fettuccia con moschettone per assicurarsi agli evidenti spuntoni della roccia, dopo averne provata la stabilità. La salita comunque va intrapresa solo se in grado di effettuare le basilari manovre di corda e ai non sofferenti di vertigini. Se affrontata con il giusto spirito questa variante diretta si dimostrerà alquanto divertente.

Con simpatica arrampicata si giunge alla spalla superiore della montagna oltre la quale la cresta perde verticalità e si mantiene comunque accidentata fino alla base di un salto di circa 40 m. Lo si evita in un canale laterale a sinistra della cresta (verso di salita). Poi per grossi massi si raggiunge il pendio sommitale dal quale è ben visibile la croce di vetta che si raggiunge senza altre difficoltà. Questa via sembra essere stata percorsa per la prima volta dal nostro Luigi Carrel l’8 giugno del 1894 in compagnia di E. A. Fitzgerald e G. B. Aymonod. Difficoltà nell’insieme con le varianti: AD-. 3 h.

Sulla variante diretta 

Discesa (ed eventuale salita per gli escursionisti più preparati) per il Versante Est: Anche se non è questa la via più facile per salire alla vetta, di sicuro è la più breve e frequentata perché diretta, che si ha partendo dal Colle della Bicocca. Dalla vetta volgere in direzione Nord e scendere dal pianoro sommitale sino a raggiungere delicati saltini rocciosi (facili, solo se in assenza di neve dura) che si affacciano sull’esposto e delicato versante Est della montagna.

Prestare molta attenzione a non far cadere pietre per il terreno smosso su cui vi trovate. Tratto attrezzato con corde fisse perché in caso di caduta accidentale sarebbe difficile arrestarsi. Superato questo tratto delicato si scende una ripida traccia molto marcata e non più pericolosa che va ad incrociare l’inizio della Cresta Nord Est nel suo punto più basso con andamento meno ripido sino al lungo traverso iniziale che vi ricondurrà al Colle della Bicocca. Difficoltà: F. Salita e discesa da questo versante 2,30 h per l’attenzione che richiede.

In cima al Pelvo D'Elva

Via normale: Per curiosità vi ricordiamo che la via in assoluto più facile per salire questa montagna parte dal Passo Chersogno, raggiungibile (per mantenere lo stesso dislivello delle altre vie) anche dal Colle della Bicocca, con attraversata lunga e faticosa. Raggiunto il Lago Camoscere (2285 m) risalire verso Nord guardando in direzione della nostra montagna per magri pascoli che più in alto si trasformano in ampi dossi di sfasciumi, transitando a lato del Monte Camoscere fino all’evidente Colle Camosciera (2899 m). Si fa notare che non è un errore di trascrizione in quanto il Monte e il Colle hanno nomi differenziati. Da qui si sale a destra (direzione Est) fino ad un tratto più compatto ma facile anche se ripido che conduce alla vetta. Difficoltà: EE. 3,30 h dal Colle della Bicocca.

ascova

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