ECONOMIA - 12 gennaio 2024, 15:00

Famiglie sempre più in difficoltà;altro che ripresa e più soldi in buste paga e pensioni

Prosegue l’effetto del caro prezzi sulle vendite alimentari, la situazione di difficoltà delle famiglie che fa parlare anche di una “cura dimagrante” forzata, considerato l’andamento delle vendite dei beni alimentari

Famiglie sempre più in difficoltà;altro che ripresa e più soldi in buste paga e pensioni

In sintesi: si spende di più per comprare di meno. Su base tendenziale, infatti, a novembre 2023 le vendite dei beni alimentari crescono del 4,1% in valore e diminuiscono del 2,0% in volume, evidenzia oggi l’Istat. Questo è uno dei dati che colpisce maggiormente le associazioni dei consumatori.

Federconsumatori: l’andamento delle vendite rispecchia la difficoltà delle famiglie

“L’andamento delle vendite in termini tendenziali rispecchia la situazione di difficoltà che le famiglie vivono”, commenta Federconsumatori. Spiega l’associazione: “Nonostante le promozioni e nonostante i preparativi in vista degli acquisti natalizi, l’Istat registra a novembre un andamento piuttosto tiepido rispetto al mese precedente: +0,4% in valore e +0,2% in volume. Ma il dato che davvero aiuta ad avere una lettura corretta dell’andamento della situazione e delle condizioni in cui vivono le famiglie è quello relativo all’andamento rispetto al 2022. Le vendite, in questo caso, registrano un +1,5% in valore, ma -2,2% in volume. Una variazione che rispecchia chiaramente l’impennata dei prezzi a cui le famiglie hanno dovuto far fronte nell’ultimo anno, che continueranno ad aumentare nel corso del 2024: l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato, infatti, che nel nuovo anno si prospetta un aggravio di + 1.011,26 euro annui a carico di ciascuna famiglia”.

Sono soprattutto le vendite dei beni alimentari (meno 0,5% congiunturale nel trimestre settembre-novembre 2023 rispetto al trimestre precedente) “il vero termometro delle condizioni economiche delle famiglie”.

Sulle vendite al dettaglio non si arresta l’effetto caro-prezzi, con la spesa delle famiglie fortemente influenzata dai rincari che si sono registrati nel corso del 2023, commenta il Codacons. Se si analizza l’andamento dell’intero 2023, da gennaio a novembre, il volume delle vendite – spiega l’associazione – crolla complessivamente del -3,8%.

“Tradotto in soldoni questo significa che, al netto dell’inflazione e considerata la spesa per consumi delle famiglie, gli acquisti calano in volume in media di -1.197 euro su base annua a nucleo solo nei primi 11 medi del 2023”, prosegue il Codacons. UNC: italiani sempre in cura dimagrante «Italiani sempre in cura dimagrante – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Se è positivo che rispetto al mese precedente salgano le vendite non alimentari, sia in valore che in volume, è negativo che scendano quelle alimentari in volume, -0,2%. Significa che le famiglie continuano la loro dieta forzata e a stringere la cinghia, essendo costrette a spendere di più pur mangiando di meno».

Secondo lo studio dell’associazione, se si traduce in euro il calo dei volumi consumati su novembre 2022, le spese alimentari per una famiglia media scendono su base annua di 116 euro a prezzi del 2022, quelle non alimentari di 408 euro, per un totale di 524 euro. Una coppia con 2 figli  acquista 161 euro in meno di cibo e 564 euro di beni non alimentari, per una cifra complessiva di 725 euro, mentre per una coppia con un figlio sono 146 euro in meno per mangiare, 670 euro in totale.

Bruno Albertinelli

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