Nell'anno 2023, la Chiesa cattolica valdostana ha attraversato una fase di riorganizzazione senza precedenti, una trasformazione dettata dalla necessità di adattarsi a una realtà in continua evoluzione. Il Vescovo, con lungimiranza e ispirazione, ha istituito le cosiddette "Unità parrocchiali", accorpando diverse parrocchie attorno a centri pastorali ben definiti. Questo passo ha suscitato una presa di coscienza da parte dei fedeli, che hanno accolto con sorpresa e comprensione la decisione di celebrare l'Eucarestia solo nel giorno di Natale in molte parrocchie. Sebbene possa apparire un cambiamento drastico, è emerso un chiaro motivo: la carenza di sacerdoti e la mancanza di nuove vocazioni hanno reso necessaria questa ristrutturazione.
«La diocesi si riorganizza dal punto di vista territoriale in unità parrocchiali, che accorpano due o più parrocchie attorno a un centro pastorale chiaramente individuato. Penso di raggiungere questo obiettivo nell’anno in corso e nel prossimo anno, costituendo in forma stabile e giuridicamente garantita le unità parrocchiali, tenendo conto delle attenzioni e degli indicatori raccolti e proposti dall’assemblea».
Così scriveva Mons. Lovignana nella sua Lettera del 10 aprile 2022 “Perché in tutto si glorificato Dio (1Pt 4,11)“, al termine del discernimento comunitario dedicato alla riorganizzazione territoriale della diocesi. A distanza di un anno, come annunciato, con il decreto del 6 aprile 2023 di Mons. Vescovo sono state riorganizzare le 93 parrocchie valdostane accorpandole in 33 unità parrocchiali. E numerose unità hanno un solo sacerdote che deve occuparsi comunità cristiane e non sparse sul territorio specialmente in montagna e questo rende più difficoltoso il ministero. Il parroco deve infatti suddividere la sua giornata ed il suo ministero tra una parrocchia e l’altra.
Le parole del Vescovo, così sapientemente scritte nella Lettera del 10 aprile 2022, continuano a echeggiare nei cuori dei fedeli. La ricerca di una glorificazione di Dio attraverso queste nuove disposizioni è stata la guida di questo processo di discernimento comunitario. La concretizzazione di questo discernimento è stata sancita , con il decreto del 6 aprile 2023 che ha accorpato le 93 parrocchie in 33 Unità parrocchiali.
Tuttavia, questa ristrutturazione non è avvenuta senza sfide. Numerose Unità parrocchiali sono state affidate a un solo sacerdote, impegnato a servire diverse comunità sparse, specialmente in zone montane. Questa situazione ha reso il ministero sacerdotale ancora più impegnativo poiché il parroco, con zelo e dedizione, si trova a dover dividere il suo tempo e le sue energie tra le varie realtà parrocchiali.
Al contempo, il tessuto sociale è stato pervaso dalle nuove tecnologie che hanno reso possibile un costante dialogo e una connessione senza precedenti. Emerge, quindi, un'interessante prospettiva: l'utilizzo di queste tecnologie per colmare il vuoto lasciato dalle sante messe serali sospese. L'idea di installare maxi schermi nelle chiese, collegati a luoghi in cui viene celebrata la Santa Messa, offre un'opportunità unica di soddisfare le esigenze spirituali dei credenti. Questo approccio innovativo potrebbe consentire ai fedeli di partecipare alla funzione religiosa, anche nei giorni feriali, creando un legame virtuale attraverso la trasmissione dell'Eucarestia da parte di un ministro esterno.
Emerge dunque la necessità di una riflessione approfondita su come le nuove tecnologie possano integrarsi nel contesto della pratica religiosa, rispondendo al bisogno spirituale dei credenti in un'epoca in cui la presenza fisica può risultare difficile. Questa ipotesi apre le porte a un dialogo costruttivo tra il Vescovo e i suoi collaboratori, sottolineando l'importanza di un approccio sinergico e orientato al servizio delle comunità.
Mentre la Chiesa valdostana affronta sfide e trasformazioni, rimane saldo il suo impegno nel servire e nutrire spiritualmente i fedeli. Le Unità parrocchiali, pur rappresentando un cambiamento significativo, testimoniano l'incessante desiderio di adattamento e di risposta alle esigenze dei credenti, mentre l'uso delle nuove tecnologie potrebbe rappresentare un ponte verso una connessione spirituale in un mondo in rapida evoluzione.
Lettera firmata
Cara Lettrice la ringrazio per la sua attenzione. Le sue considerazioni penso siano condivise da molti valdostani e sonoo certo che il nostro Vescovo ne farà tesoro. Grazie, buon Natale e buone feste. pi.mi.