Ieri, l'Osservatorio JobPricing, in collaborazione con IDEM | Mind the Gap e LHH Recruitment Solutions, presenta il Gender Pay Gap Report 2023, confermando una persistente sfida nel ridurre il divario retributivo di genere.
Nonostante i progressi delle donne nel mercato del lavoro negli ultimi trent'anni, il Gender Pay Gap rimane un'aperta criticità. Le donne, soprattutto non laureate, affrontano maggiori difficoltà nel trovare lavoro e sono più propense al lavoro part-time involontario, spesso legato agli oneri di cura familiare. Questo impatta sul reddito e sulla partecipazione al mercato del lavoro.
L'attuale scenario riflette un dispendio di risorse umane, economiche e un rallentamento dell'innovazione. Le statistiche dimostrano un pay gap nel settore privato italiano del 9,6% sulla Retribuzione Annuale Lorda (RAL) in Full Time Equivalent (FTE) nel 2022.
La segregazione verticale persiste, con le donne ancora sottorappresentate nei ruoli dirigenziali, specialmente in settori come i servizi finanziari. Nonostante la maggiore istruzione femminile, le discipline STEM mostrano una bassa partecipazione delle donne, influenzando le prospettive di lavoro future.
A livello globale, il Gender Gap richiede ancora oltre 130 anni per essere colmato. In Italia, siamo al 79° posto a livello globale e al 21° in Europa, con una dinamica di genere complessa.
L'Osservatorio JobPricing si impegna a fornire dati e analisi per stimolare un cambiamento positivo e adottare strategie per ridurre il Gender Pay Gap, promuovendo un mercato del lavoro più equo e meritocratico.
I dati provengono da StipendioGiusto.it, la piattaforma che guida i lavoratori nel mondo delle retribuzioni.
Federico Ferri di JobPricing sottolinea la necessità di affrontare le cause principali del divario, mentre Nicole Boccardini di IDEM e Luca Semeraro di LHH evidenziano l'importanza di obiettivi strategici e della partecipazione delle persone per un cambiamento reale.





