Una forte polemica è scoppiata dopo le dichiarazioni del noto scrittore Paolo Cognetti, che hanno suscitato un'ondata di indignazione tra gli amanti della montagna, dei territori rurali e delle comunità locali. Le sue affermazioni, fatte in diretta nazionale su Radio Deejay e presenti nel suo libro "noir", hanno sollevato una controversia senza precedenti.
Nel corso dell'intervista radiofonica condotta da Linus e Nicola Savino, Cognetti ha espresso opinioni considerate offensive e derogatorie nei confronti della Valsesia e della montagna italiana in generale. Ha descritto la Valsesia come una "valle dove piove sempre, pisciatoio d'Italia, valle sporca, rovinata, industrializzata, quasi una periferia urbana, con bowling, cementifici e cave", definendo quei luoghi come "luoghi da 'cani morti'".
Le parole di Cognetti hanno generato indignazione e sconcerto tra i sindaci, le comunità locali e gli amanti della montagna, che hanno considerato tali affermazioni offensive e irrispettose nei confronti di un patrimonio naturale e culturale così prezioso per l'Italia. Soprattutto Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte, e Marco Bussone, Presidente nazionale dell'Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani che in una nota spigano: "Quanto è successo stamani su Radio Deejay in diretta nazionale e quanto scritto in un libro, 'noir', ci viene detto, con autore lo scrittore Paolo Cognetti ha dell'incredibile. Con una leggerezza a tratti drammatica e inspiegabile, Cognetti parla della Valsesia. Lungi da noi dal fargli pubblicità. Non ha bisogno. Vuole narrare la montagna, lo ha fatto e lo farà. Ci mancherebbe. Ha sempre una parola per tutto e per tutti. Seguito e osannato. Ma oggi deve chiedere scusa. Alla montagna italiana, non solo alla Valsesia. Che ha descritto - un'eufemismo a ben dire - come 'valle dove piove sempre, pisciatoio d'italia, valle sporca, rovinata, industrializzata, quasi una periferia urbana... ci sono i bowling, i cementifici, le cave'. Luoghi da 'cani morti'. Parole incredibili, manco commentabili".
Il Presidente dell'Unione montana Valsesia, Francesco Pietrasanta, ha reagito prontamente definendo le parole di Cognetti e l'atteggiamento dei conduttori radiofonici come "delirante", sottolineando la totale mancanza di rispetto e l'inadeguatezza di tali affermazioni.
La comunità ha espresso la sua delusione per le parole dell'autore e per l'atteggiamento dei conduttori radiofonici durante l'intervista, ritenendo tali commenti come un grave errore e un'offesa nei confronti della montagna, dei suoi territori e delle sue comunità.
Si è chiesto a Paolo Cognetti di scusarsi pubblicamente per le sue dichiarazioni, evidenziando la necessità di un maggiore rispetto e sensibilità verso la bellezza e l'importanza dei territori montani e delle comunità che li abitano.
"Cognetti chieda scusa alla montagna. La Valsesia, come tutte le valli alpine e appenniniche, tutti i territori e le comunità del paese non si deridono e non si scherniscono" ribadiscono Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte, e Marco Bussone, Presidente nazionale dell'Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani.