CRONACA - 15 novembre 2023, 12:01

Anche in Valle difficile poter pagare con la carta dal tabaccaio

La recente inchiesta di Altroconsumo che ha coinvolto 100 tabaccherie di 10 città italiane ha messo in luce la difficoltà di pagare gli acquisti con la carta: è emerso infatti che comprare una marca da bollo da 2 euro con la carta di credito o il bancomat è stato impossibile in circa la metà dei casi. Analoga situazione anche in Valle

Anche in Valle difficile poter pagare con la carta dal tabaccaio

Un'indagine recente condotta da Altroconsumo ha coinvolto 100 tabaccherie situate in 10 diverse città italiane (Milano, Padova, Roma, Bari, Cagliari, Napoli, Bologna, Palermo, Torino e Genova), mettendo in evidenza le difficoltà nell'effettuare pagamenti con carta. I risultati hanno rivelato che in circa la metà dei casi è stato impossibile pagare con carta di credito o bancomat per acquistare una marca da bollo dal valore di 2 euro. Addirittura, in una situazione a Milano, un tabaccaio ha richiesto una commissione per accettare pagamenti con carta.

Tra le città prese in considerazione dall'indagine di Altroconsumo, Genova e Napoli hanno mostrato le prestazioni peggiori: solo due tabaccai su dieci hanno accettato pagamenti con carta. Al contrario, Bologna e Padova si sono distinte come le migliori, con un'accettazione dell'uso della carta in otto casi su dieci. Anche Palermo ha ottenuto buoni risultati, con sei accettazioni su otto.

Il 34% dei tabaccai che hanno rifiutato i pagamenti digitali hanno sostenuto che i valori bollati possono essere pagati solo in contanti. Tuttavia, dal 26 giugno precedente è diventato obbligatorio accettare pagamenti elettronici per valori bollati (come la marca da bollo per il passaporto), servizi postali e beni di monopolio, come le sigarette. Inoltre, dal 2014 è in vigore l'obbligo per i negozianti di accettare pagamenti digitali per qualsiasi importo. Il 12% dei tabaccai che ha rifiutato i pagamenti con carta ha sostenuto che le commissioni bancarie sono eccessive per transazioni di 2 euro. Inoltre, a Milano, un tabaccaio ha applicato una commissione di 20 centesimi per i pagamenti con carta, un'azione ovviamente illegale.

La legge che impone agli esercenti e ai professionisti di accettare pagamenti digitali per tutti gli scontrini è in vigore in Italia da quasi dieci anni, ma è un obbligo che nella pratica non è mai stato pienamente adottato, poiché le relative sanzioni non sono mai state applicate. Solo dal 30 giugno 2022 chiunque rifiuti un pagamento digitale di qualsiasi importo è passibile di una sanzione amministrativa di 30 euro, oltre a una percentuale pari al 4% del valore del pagamento rifiutato. È importante sottolineare che le commissioni di incasso devono essere sostenibili anche per le piccole attività: spesso i commercianti sono costretti a pagare commissioni elevate su transazioni di importo limitato alle istituzioni emittenti.

Sarebbe auspicabile ridurre in modo significativo, se non eliminare del tutto, le commissioni per i POS per pagamenti fino a 30 euro, dato che costituiscono la maggior parte delle transazioni quotidiane delle persone e potrebbero quindi incentivare l'adozione dei pagamenti digitali.

Una situazione analoga, se non addirittura peggiore, è stata riscontrata anche in Valle d'Aosta, soprattutto nei suoi piccoli paesi. Qui, le difficoltà nell'effettuare pagamenti digitali presso tabaccai e piccoli esercizi commerciali hanno dimostrato un quadro simile a quanto evidenziato nell'indagine di Altroconsumo nelle altre città italiane. La scarsa accettazione dei pagamenti con carta di credito o bancomat, insieme alla richiesta di commissioni aggiuntive o al rifiuto dei pagamenti digitali per piccoli importi, ha reso difficile per i residenti e i visitatori utilizzare mezzi di pagamento elettronici anche in queste zone.

Questa realtà ha reso evidente come il problema non sia circoscritto solo alle grandi città, ma coinvolga anche contesti rurali e periferici, come quelli presenti in Valle d'Aosta, dove l'accesso ai pagamenti digitali si è dimostrato altrettanto problematico se non addirittura più ostico rispetto ad altre realtà urbane.

pi/cht

SU