FEDE E RELIGIONI - 16 settembre 2023, 18:00

Almanach de dimanche 17 septembre Stigmates de saint François

Sancte Michaël Archangele, ora pro me!   Gesù e l'anima tua d'accordo devono coltivare la vigna. A te il compito di togliere e trasportare pietre, strappare spine. A Gesù il compito di seminare, piantare, coltivare, innaffiare. Ma anche nel tuo lavoro c'è l'opera di Gesù. Senza di lui non puoi far nulla. (San Pio da Pietrelcina)

Almanach de dimanche 17 septembre Stigmates de saint François

AGENDA DEL VESCOVO DI AOSTA MONS. FRANCO LOVIGNANA

Domenica 17 settembre
Chiesa parrocchiale di Arvier – ore 10.00
Santa Messa di inizio dell’unità parrocchiale di Arvier, Avise e Valgrisenche e per l’ingresso del Parroco, don Antonio Leonetti
Cattedrale – ore 15.00
S. Messa per l’Ordinazione diaconale di Giulio Cumino, Domenico D’Imperio, Michelangelo Furfaro, Bruno Genestreti, Massimo Ratto e Daniele Rivetto
Lunedì 18 settembre
Priorato di Saint-Pierre – mattino
Due Giorni” del clero all’inizio dell’Anno Pastorale
Priorato di Saint-Pierre – pomeriggio
Riunione gruppo rielaborazione materiale del mattino

LE MESSAGER RICORDA Stigmates de saint François

La Chiesa celebra  San Francesco d'Assisi, Impressione delle Stimmate

Il Martirologio Romano al 17 settembre rievoca: “Sul monte della Verna, in Toscana, la commemorazione dell'Impressione delle sacre Stimmate, che, per meravigliosa grazia di Dio, furono impresse nelle mani, nei piedi e nel costato di san Francesco, Fondatore dell'Ordine dei Minori”.

Poche e sintetiche parole per descrivere un evento straordinario, e mai sino ad allora verificatosi, che si compì sul monte della Verna, mentre un’estate della prima metà del ‘200 volgeva al termine, e che schiere innumerevoli di santi, uomini e donne di Dio, ripeterono nella loro vita.

Anche numerosi artisti si ispirarono a quel primo episodio, immortalandolo in tele ed affreschi. Basti solo ricordare qui, tra i più famosi, quelli di Giotto nella Basilica superiore del Poverello in Assisi.

Poche parole quelle del Martirologio, dunque. Maggiori dettagli li forniscono i primi biografi del Santo. In special modo, S. Bonaventura da Bagnoregio che, nella sua “Legenda Major”, non manca di riferirne con dovizia anche i particolari.

Correva l’anno 1224. S. Francesco d’Assisi, due anni prima di morire, voleva trascorrere nel silenzio e nella solitudine quaranta giorni di digiuno in onore dell'arcangelo S. Michele. Era, del resto, abitudine del Santo d’Assisi ritirarsi, come Gesù, in luoghi solitari e romitori per attendere alla meditazione ed all’unione intima con il Signore nella preghiera. Sapeva, infatti, che ogni apostolato era sterile se non sostenuto da una crescita spirituale della propria vita interiore. Molti luoghi dell’Umbria, della Toscana e del Lazio vantano di aver ospitato il Poverello d’Assisi in questi suoi frequenti ritiri.

La Verna era uno di questi e certamente era quello che il Santo prediligeva. Già all’epoca di Francesco era un monte selvaggio – un “crudo sasso” come direbbe Dante Alighieri – che s’innalza verso il cielo nella valle del Casentino. La sommità del monte è tagliata per buona parte da una roccia a strapiombo, tanto da farla assomigliare ad una fortezza inaccessibile. La leggenda vuole che la fenditura profonda visibile, con enormi blocchi sospesi, si sia generata a seguito del terremoto che succedette alla morte di Gesù sul Golgota.

Esso era proprietà del conte Orlando da Chiusi di Casentino, il quale, nutrendo una grande venerazione per Francesco, volle donarglielo. Qui i frati del Poverello vi costruirono una piccola capanna.

 

Il sole sorge alle ore 7,10 e tramonta alle ore 19,38

“La politica è più nobile dell’apparire, del marketing, di varie forme di maquillage mediatico;  il buon politico dovrebbe assumere come suo primo impegno quello di eliminare effettivamente la fame”. (Papa Francesco)”.

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