Il costo della benzina ha superato la soglia critica dei 2 euro al litro in diverse regioni italiane, rendendo sempre più oneroso per i lavoratori e gli studenti pendolari utilizzare i propri veicoli.Il governo sta attualmente considerando diverse opzioni per affrontare questa situazione. Tuttavia, il principale ostacolo è la disponibilità di risorse finanziarie.
Una delle fonti di finanziamento possibili sarebbe l'extra-gettito Iva derivante dagli aumenti dei prezzi dei carburanti, che rappresenterebbe un'entrata significativa per il governo.Nonostante l'aumento dei prezzi, al momento sembra improbabile un taglio strutturale delle accise sui carburanti, poiché il governo è impegnato nella ricerca di risorse per una manovra economica prudente ma efficace.
Tuttavia, il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato l'intenzione di proporre un intervento a favore dei ceti meno abbienti nel prossimo consiglio dei ministri.
Tra le ipotesi in considerazione, una delle principali sarebbe l'introduzione di una nuova social card, simile al programma "Dedicata a te" per la spesa alimentare. Questa social card sarebbe destinata alle famiglie in maggiore difficoltà economica e sarebbe assegnata automaticamente a coloro che soddisfano i requisiti, evitando la necessità di presentare domande.
Un'alternativa in discussione sarebbe il ritorno al sistema dell'accisa mobile, precedentemente adottato dal governo Draghi. Questo meccanismo prevede che quando i prezzi dei carburanti superano una determinata soglia, i maggiori introiti dell'Iva vengono utilizzati per ridurre le accise. In questo caso, l'intervento non sarebbe mirato a gruppi specifici, ma beneficerebbe tutti coloro che utilizzano veicoli, compresi i lavoratori e gli studenti pendolari, indipendentemente dal reddito.
In sintesi, il governo - con gravissimo ritardo - sta esaminando diverse opzioni per affrontare le difficoltà economiche legate all'aumento dei prezzi dei carburanti, con l'obiettivo di fornire un sostegno a coloro che dipendono dai mezzi di trasporto per il lavoro.
La fonte principale di finanziamento sarebbe l'extra-gettito Iva derivante dagli aumenti dei prezzi dei carburanti. Tuttavia, le misure specifiche saranno definite in seguito.
Bonus benzina a rischio, misura in bilico
C'è chi dice che il bonus benzina sarà fatto più avanti, chi invece sostiene che le risorse scarseggiano "e i soldi per tagliare i prezzi della benzina al momento non ci sono". Fatto sta che il bonus per contrastare la corsa dei prezzi dei carburanti 'balla' e non è detto che andrà in porto.
Lo riferiscono fonti del Mef all'Adnkronos, sostenendo che da parte di Palazzo Chigi ci sarebbe una certa "freddezza" sulla misura, poiché il governo sarebbe impegnato a impiegare le risorse su altre emergenze, tra le altre sanità, sicurezza e contrasto alla denatalità, solo per citarne alcune. Non troverebbe riscontro quindi l'annuncio di Adolfo Urso di una misura già nel prossimo Consiglio dei ministri. Se un intervento si farà non sarà in tempi stretti, riferiscono le stesse fonti, e comunque riguarderà solo le fasce più deboli, non un intervento lineare.





