Oltre ad aver la fortuna di scrivere per “Aosta Cronaca” questo graditissimo impegno voluto e non dovuto, mi porta anche a cercare insistentemente altre piccole cime alla portata di tutti perché mi aiutano a lottare contro le avversità della vita, in quanto impegnarsi per raggiungere una vetta lunga o corta che sia è una scoperta sempre nuova e avvincente e il panorama che si gode da “lassù” mi ripaga delle piccole fatiche che ancora sono in grado di sopportare, come queste tre cime sospese tra la terra e il cielo, che una strada pazzesca di cui vi parlerò ci aiuta ad avvicinarle. Infatti, con uno sviluppo di oltre 60 km, la Strada Provinciale 173 dell’Assietta e la vicina Provinciale 172 del Colle delle Finestre costituiscono lo scheletro portante di una dorsale viaria che collega le valli di Susa e Chisone, scorrendo quasi interamente sterrata e in gran parte oltre i 2000 metri di quota.
Quella che in una guida turistica degli anni ‘60 veniva già magnificata come la “Cavalcata dei Duemila” è percorsa ogni anno da giugno ad ottobre da migliaia di ciclisti, bikers, escursionisti a piedi o a cavallo, oltre che (nei giorni consentiti) dall’utenza motorizzata. La valorizzazione ambientale, turistica, forestale ed agricola delle strade dell’Assietta e del Colle delle Finestre è stata negli ultimi 20 anni oggetto di accordi di programma tra la Regione Piemonte, la Provincia e dal 2015 la Città Metropolitana di Torino, i Comuni e le Unioni Montane dell’Alta Valsusa, dei Comuni Olimpici Via Lattea e delle Valli Chisone e Germanasca.
Una consolidata e sperimentata regolamentazione del transito consente ogni anno la fruizione contemporanea da parte di utenze diverse. La Strada dell'Assietta attraversa i territori dei Comuni di Sestriere, Usseaux, Salbertrand, Pragelato, Fenestrelle ed Exilles, ha una lunghezza di circa 36 km e corrisponde alla Provinciale 173 del Colle dell’Assietta, passata ufficialmente nel 2021 dal demanio militare a quello della Città Metropolitana, che però ne cura la manutenzione dagli anni ‘60 del XX secolo. Ed ecco, le tre cime che vi propongo, consigliandovi di salire dal Sestriere e scendere a Meana (a pochi km da Susa).
La prima cima importante che s’incontra in questo senso è:
MONTE GENEVRI (2545 m)
La montagna domina l'abitato di Sauze d'Oulx. La vetta si trova sulla cresta che separa la valle di Susa dalla val Chisone, all'interno del parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand. Verso sud il Colle Costapiana (2.313 m) la separa dalla Punta di Moncrons, mentre a nord-est il crinale continua con il Colle Blegier (2.381 m) e l'omonima montagna. Sulla sua anticima occidentale si trovano una tavola di orientamento ed il Faro degli Alpini (donato dalla Marina militare italiana), mentre il punto culminante è situato poco più a nord-est, a 2.545 metri di quota, ed è segnalato da una croce di vetta metallica. In estate la vetta si può raggiungere dalla strada dell'Assietta, che collega il colle del Sestriere al colle delle Finestre, la quale transita pochi metri al di sotto della cima che si risale per un’ampia traccia che conduce in meno di 20 minuti al suo punto culminante.
La targa posta in cima al Genevris
Tornati alla strada sterrata si prosegue in auto fino ad arrivare alla base della seconda cima proposta:
Testa dell'Assietta (2.566 mhttps://it.wikipedia.org/wiki/Livello_del_mare)
questa montagna delle Alpi del Monginevro, nelle Alpi Cozie, è posta tra la Val Chisone e la Val Susa con la sommità e tutto il versante settentrionale compresi nel territorio del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand. È particolarmente famosa perché sulla sua vetta e nei suoi dintorni si è combattuta nel luglio del 1747 la vittoriosa battaglia dell'Assietta, che causò una carneficina con oltre 5.000 morti sul campo. Sulla vetta della montagna è presente dal 1882 un grande obelisco in pietra sormontato da un'aquila in bronzo (simbolo del Club Alpino Italiano) a ricordo della battaglia. Una strada sterrata, la strada dell'Assietta, conduce fin sotto la cima; di lì la vetta è raggiungibile in pochi minuti attraverso un corto sentiero a zig-zag che in meno di 15 minuti porta sulla sua sommità.
Tornati all’auto si prosegue fino al Colle delle Finestre e dopo aver lasciato questo percorso unico nel suo genere, scendendo verso Meana (Val di Susa) raggiunto l’asfalto, s’incontra la terza cima che vi proponiamo, con accesso dal basso per chi volesse limitarsi a salire quest’ultima cima.
CIMA SACRO CUORE DI GESÙ
In cima al Sacro Cuore o Monte Fasolino
SCHEDA TECNICA:
Quota: 1455 m
Cenni generali: Caratteristica cima isolata visibile dalla sottostante strada che da Meana conduce al Colle delle Finestre. Appicco roccioso su cui nel 1948 venne inaugurata una grande statua al Sacro Cuore di Gesù, issata su 7 grandi colonne in pietra ed un grande basamento tronco-conico
Difficoltà: Facile sentiero molto attrezzato per i turisti con corrimano.
Accesso: dal basso essa si raggiunge dalla Val di Susa, provenendo dalla statale 25, deviando a sinistra per Meana – Colle delle Finestre (prima di Susa) e proseguendo per il Colle delle Finestre fino al Km. 10 (parcheggio nei pressi della partenza del sentiero con cartello in legno).
Dislivello totale: circa 100 m in totale
Storia della Statua: Sul Colletto di Meana, un esile sentiero di crinale conduce a quest’appicco roccioso. L’idea di costruirci sopra un monumento fu dell’allora Vescovo di Susa Umberto Ugliengo. Già nel 1932 aveva già pensato di “erigere una grande statua del Sacro Cuore sulla vetta di uno dei monti dominanti questa valle». La località più adatta venne individuata nella vetta del Monte Fasolino (nome originale) nel Comune di Meana di Susa. Un punto panoramico con lo sguardo sulla conca di Susa dall’Ambin al Monte Musiné. Il Comune di Meana erogò all’epoca ben 80 mila lire che con altre offerte concorsero alle spese per la costruzione. La realizzazione dell’imponente statua, è alta 3,80 metri e fu affidata allo scultore Guido Capra. La fusione avvenne utilizzando circa undici quintali di materiale offerto dal Ministero della Difesa. Il carbone lo offrirono le Ferrovie dello Stato e la cera i parroci della diocesi. La statua è stata trasportata da Torino a Susa a cura di un gruppo di operai dell’ASSA. Lungo il bordo una scritta in capitale romano a lettere di bronzo recita: “VENITE AD ME OMNES A. D. MCMXLVIII”. Con il concorso di migliaia di pellegrini giunti da ogni parrocchia della valle e di autorità, la solenne inaugurazione avvenne il 6 giugno 1948.
Ore salita: 0,25 h (15 minuti un po’ tirati sono quelli indicati dal cartello posto alla partenza)
Ore ritorno: 0,20 h (a passo lento)
Totale ore: 0.45 h
Descrizione itinerario: Dallo spiazzo di parcheggio, posto a 50 metri più in alto rispetto al sentiero iniziale, posto a lato della stradina (slargo) prendere il sentiero super segnalato con corrimano (corda) e scalini molto agevoli. Segue un tratto in salita nel bosco che porta a un pianoro, Si prosegue, prima in leggera salita, poi in piano per un lungo tratto fino all’impennata finale di nuovo servita da corda come corrimano per i turisti meno avvezzi alle salite, fino ad arrivare all’ampio quanto panoramico slargo prativo della vetta su cui si erge la statua del Cristo Redentore.
Per affacciarsi con sicurezza sulla pianura sono state poste delle ringhiere protettive.
Discesa: dalla cima per l’identica e unica via di salita.
Data fatta: 15 agosto 2023