AMBIENTE - 16 agosto 2023, 08:00

L'Invasione dei Bruchi Autoctoni nella Valnontey

Uno Spettacolo Naturale in Evoluzione messo in scena dalla Lymantria Monacha

Boschi di larici defogliati a luglio 2023 (Credit G.Cutano)

Boschi di larici defogliati a luglio 2023 (Credit G.Cutano)

Nella suggestiva Valnontey, all'interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso, un fenomeno naturale sta attirando l'attenzione degli osservatori attenti. Nonostante l'estate sia nel pieno e le piogge abbiano bagnato il terreno nei mesi scorsi, alcuni alberi lungo la valle appaiono stranamente spogli e secchi. In particolare, i larici sembrano essere entrati in una fase di stasi vegetativa precoce, perdendo i loro aghi come fanno in autunno. Questo contrasta con la normale attività riproduttiva che dovrebbe caratterizzare questa stagione, come dimostrato dai rigogliosi boschi nei dintorni di Cogne.

Come spiega di Giuseppe Cutano - Ingegnere Ambientale, laureato presso il Politecnico di Torino, autore di un articolo pubblicato pubblicato dal sito geomagazine.it, un'indagine più ravvicinata rivela la presenza di numerosi bruchi di colore scuro che si nutrono avidamente delle foglie. Questi bruchi non si limitano solo alle fronde, ma si trovano anche sui tronchi e persino a terra, creando una vista insolita e affascinante. Strane ragnatele si intrecciano tra gli alberi, ma sorprendentemente non sono opera di ragni: sono i bruchi stessi che le costruiscono per scendere a terra quando necessario.

L'animale protagonista di questo fenomeno è il Lymantria Monacha, un bruco autoctono che ciclicamente emerge nei nostri boschi per alcuni anni. Al contrario di ciò che si potrebbe pensare, non è causato dai cambiamenti climatici; piuttosto, fa parte integrante dell'ecosistema. Questi bruchi, anche nella loro fase larvale, non rappresentano alcun pericolo per l'uomo né per l'equilibrio naturale. È importante non confonderli con la processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa), che è di un colore più chiaro e può causare irritazioni cutanee sia nell'uomo che negli animali.

Rassicuriamo quindi i visitatori che i bruchi presenti nella Valnontey sono innocui. Nel corso delle prossime settimane, questi bruchi si trasformeranno in farfalle notturne dal colore scuro. È da notare – ricorda ancora Giuseppe Cutano - che un simile evento si era già verificato nella zona nel 2007 e in varie altre occasioni nei boschi della Valle d'Aosta. L'Ente Parco Nazionale Gran Paradiso sta attivamente monitorando il fenomeno e attuando misure di contenimento, tra cui l'utilizzo delle tecniche di "confusione sessuale" per interrompere il processo di riproduzione dei bruchi.

Questo fenomeno ci ricorda che le aree protette come il Parco Nazionale del Gran Paradiso non sono semplici parchi-zoo destinati al turismo. Sono ecosistemi in continua evoluzione, dove la natura cerca costantemente un equilibrio nonostante le influenze esterne. La lotta per la sopravvivenza delle specie animali e vegetali è un processo naturale che si svolge silenziosamente tra le fronde e i sentieri.

Attraverso eventi come questi, possiamo apprezzare da vicino la bellezza e la complessità della natura, spesso simile a ciò che vediamo nei documentari scientifici, ma in questo caso, accade proprio davanti a noi, dietro casa.

pi/cht

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