Vite in ascesa - 30 giugno 2023, 08:30

TRE CIME: “QUATTRO STAGIONI”

A cura di Lodovico Marchisio cartina di Franco Stuardi

Bec del Colletto o Monte Crusat

Bec del Colletto o Monte Crusat

Sembra ridicolo di primo acchito affermare che per osservare un micro mondo che ci sfugge sotto gli occhi inquieti da alpinista incallito mirante sino a poco tempo fa alle cime più prestigiose, e come tali lunghe e difficili il più delle volte da ascendere, occorra avere un incidente di percorso, per tornare alla montagna con più miti pretese.

Senza entrare troppe volte nel personale, con un’attività motoria più limitata, a parte i 76 anni compiuti, si scelgono così altre mete alternative e si scoprono piccole cime non blasonate, raggiungibili comodamente in giornata con pochissima camminata, fattibili salvo eccezionali nevicate, quasi tutto l’anno. Ovviamente le tre cime che ho scelto sono tutte e tre percorribili in una giornata scarsa, senza fare una toccata e fuga, ma godendosi anche molto lentamente le tre piccole ascese, perché situate a poca distanza l’una dell’altra e brevissime da salire, ma che hanno come denominatore comune una forma ardita o un bel simbolo in vetta, perché l’occhio vuole comunque e sempre la sua parte.

Ed ecco come concatenarle con fatica quasi nulla e la possibilità di condurre in cima anche un bambino per mano o un anziano a godere del panorama che si beneficia comunque da qualunque piccola cima isolata si scelga di raggiungere.

Descrizione tecnica delle tre cime:

Nome Montagna: Monte Arpon

Quota: 1236 m

Cenni generali: cima quasi sconosciuta della bassa Val di Susa, sita sulla sinistra orografica della più conosciuta Roccasella, da non confonderla con il Monte Arpone (1602 m) che si ascende partendo dal piazzale del Colle del Lys (lato destro per chi arriva dalla Val di Susa)

In vetta al Monte Arpon

Difficoltà: Facile (Escursionistica)

Accesso: imboccare l’autostrada del Fréjus da qualunque località si provenga uscendo ad Avigliana Ovest o prendere in alternativa la Strada Statale 24 e seguirla fino al bivio per Almese. Da qui proseguire per la provinciale del Colle del Lys, superando l’abitato di Rubiana. Dopo 3 Km circa prestare attenzione a un bivio per Favella. Salire in direzione del Monte Arpon facendo attenzione che i cartelli in legno indicano “Monte Arpone” (errore di trascrizione). Se non avete una 4x4 parcheggiare subito dopo il bivio indicato, con un’auto a trazione integrale potete proseguire fino all’ampio parcheggio che vanta sulla destra la cartellonistica delle cime e itinerari da qui raggiungibili.

Dislivello totale: Dal primo parcheggio 200 m circa, dal secondo 150 m circa

Ore salita: 1 h dal primo parcheggio, 40 minuti dal secondo parcheggio come indicato sul tabellone.

Ore Discesa: 30 minuti /40 minuti al parcheggio più basso.

Totale (AR) ore: 1,40 (parcheggio basso) – ore 1,10 h (parcheggio alto)

Descrizione itinerario: seguire la stradina sterrata a fondo accidentato che supera il parcheggio alto proseguendo fino ad un immenso quanto inconfondibile pianoro prativo dal quale sulla sinistra (ometti in pietra) si snoda un sentiero sulla prima parte degradante nel bosco, più ripido e roccioso verso la cima ma che non presenta alcun tipo di difficoltà.

Segno di vetta: Bella Madonnina con lapide che cita la Maria Immacolata

Nome Montagna: Bec del Colletto o Monte Crusat

Quota: 1218 m

Cenni generali: Questa singolare guglia staccata e isolata che si affaccia sul paesino di Richiaglio è facilmente visibile sulla destra di chi arriva dalla Val di Susa e a sinistra per chi arriva da Viù.

Difficoltà: Facile (Escursionistica)pedestrian access

Accesso: Con l’it. precedente sino a Rubiana, se si desidera concatenare le 3 cime, tornare alla deviazione per Favella e proseguire per il Colle del Lys. Superato il valico scendere verso Viù per circa 4 Km (per chi sale da Viù calcolare in auto circa 20 min - 10,3 km,
dirigendosi verso la Strada Provinciale 197 del Colle del Lys). Superare l’abitato di Bertesseno per chi arriva dalla Val di Susa, arrestarsi invece dopo il Colle San Giovanni per chi arriva da Viù. Scomodo il parcheggio proprio sotto la cima in entrambi i casi, a lato della provinciale.

Dislivello totale: 100 m circa

Ore salita: 20 minuti scarsi

Ore Discesa: 15 minuti

Totale (AR) ore: 35 minuti

Descrizione itinerario: Imboccare una mulattiera prativa evitando la stradina sulla destra (sbarra) che indica terreno privato e portarsi sempre a sinistra sotto un’evidente zona rocciosa. Imboccare un’esile traccia che sale molto rapidamente nel bosco sino a giungere ad un intaglio tra l’anticima a destra e la cima principale a sinistra (verso sempre di chi sale). Da qui senza traccia obbligata e con pendio più moderato in breve all’isolata cima.

Segno di vetta: un piolo in ferro piantato tra le rocce nel punto culminante.

La scritta sotto La Ponta dla Cros o Punta Calvario

Nome Montagna: “La Ponta dla Cros” o Punta Calvario

Quota: 1230 m

Cenni generali: acuminata piramide rocciosa alta una sessantina di metri con edicola religiosa e un’alta croce in legno che caratterizzano il suo toponimo. Curiosa la scritta posta alla sua base che vi riassumo in breve: ”Si narra che un pastorello mentre era al pascolo con le sue mucche notò nel prato un avvallamento del terreno che sembrava fatto apposta per riposare e qui si mise a dormire. Venne però svegliato dal rumore di un grosso masso che precipitò passando miracolosamente sopra la sua testa. Se non si fosse trovato in quel provvidenziale incavo, sarebbe stato investito da quell’enorme macigno. Il pastorello corse a casa raccontando l’accaduto ai genitori che per ringraziare la Madonna della grazia ricevuta, fecero edificare il piloncino tuttora presente pochi metri sotto la cima”.

Difficoltà: Facile (escursionistica) fino al piloncino. Per toccare la croce di vetta, posta 2 metri sopra nel punto culminante, si consiglia di legare i bimbi con un cordino perché vi è un passaggio leggermente esposto.

Accesso: Dal parcheggio dell’it. precedente (questo terzo it. dista 500 m dal precedente), da qualunque parte si provenga, raggiungere Bertesseno e imboccare la stradina asfaltata per Molar, parcheggiando a lato della strada (non sui prati mi raccomando), a 300 m sotto la provinciale, proprio in prossimità della punta in oggetto, ben visibile dalla strada principale.   

Dislivello totale: 60 m circa

Ore salita: 15 minuti

Ore Discesa: 10 minuti

Totale (AR): mezz’ora scarsa.

Descrizione itinerario:  Imboccare un sentierino che zigzaga verso sinistra (lato di salita) sino ad un tratto con gradini in pietra che facilitano la breve ascesa fino al pilone votivo. Qui finisce il sentiero. Per raggiungere la croce, senza più traccia alcuna, aggirarla verso sinistra (lato più facile) immettendosi in un intaglio invaso dai rami, che confluisce su un aereo terrazzino dal quale con un metro d’arrampicata (I°  grado) si raggiunge il punto culminante sul quale è eretta la croce in legno.

Segno di vetta: Pilone votivo con all’’interno, statua della Madonna e sull’apice: croce in legno.

 

ascova

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