Il rosso e il nero - 05 giugno 2023, 08:00

Voglia di socialismo

Si era divisi tra le varie correnti, ma queste non avevano nulla a che spartire con quelle personalistiche di oggi

Voglia di socialismo

Con il passare del tempo e invecchiando si determina una sorta di processo di regressione verso il passato. E’ come se si sviluppasse una voglia di tornare indietro e di rivivere quelle passioni che un giorno ci animarono e che ci videro portatori di valori esistenziali.

Penso anche alla politica, all’essere stati socialisti, ad un socialismo per i diseredati, per gli umili, per gli ultimi della nostra società. Anche la vita di partito aveva un senso profondo.

Ricordo le lunghe riunioni notturne nelle sezioni, animate da dibattiti accesi tra il fumo pestilenziale di sigarette e sigari. Sì, si era divisi tra le varie correnti, ma queste non avevano nulla a che spartire con quelle personalistiche di oggi. Ci si contrapponeva su modelli diversi e possibili di società, tra autonomisti, riformisti, sinistra lombardiana, tra socialdemocratici e massimalisti, tutti però affratellati da un bisogno di futuro diverso da quello che si stava vivendo.

Nella sede della federazione socialista, in via 26 febbraio, affissa ad una parete c’era la foto di Giacomo Matteotti con a fianco la prima bandiera del partito socialista in Valle. “Su fratelli, su compagne, su venite in fitta schiera, sulla libera bandiera splende il sol dell’avvenir”.

Era il 27 marzo del 1886 quando Filippo Turati, socialista, scriveva il testo dell'INNO DEI LAVORATORI (la melodia era di Amintore Galli). E oggi? Oggi in Valle prevale l’individualismo ed il personalismo più sfrenato. I riferimenti politici (ma di quale politica?) sono, più che simboli di movimenti e organizzazioni, segnali di appartenenza esclusiva di questo o quel protagonista.

Non c’è quindi spazio per problemi che anche quando vengono accennati sembrano sepolcri imbiancati, dei vuoti simulacri, privi di contenuto o di proposta concreta.

Cosa si vuol fare veramente per il lavoro, per la sanità, per la cultura e l’università, per l’ambiente e il verde pubblico, per le nuove generazioni, per gli anziani e disabili, per una seria riforma della pubblica amministrazione e delle istituzioni regionali, insomma per i bisogni essenziali di tanti valdostani? Ah, che voglia di socialismo ho!

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Romano Dell'Aquila

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