Salute in Valle d'Aosta - 01 giugno 2023, 17:59

REPORT DI MONITORAGGIO DEI LEA 2021 MIGLIORANO I SETTORI CARDIOLOGICO, RESPIRATORIO E OSTEO MUSCOLO ARTICOLARE

L'ASSESSORE MARZI PUNTUALIZZA 'ALCUNI INDICATORI STANDARDIZZATI PENALIZZANO LA VALLE D’AOSTA PER QUANTO RIGUARDA LE CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO E LE SUE PECULIARITA’ ORGANIZZATIVE'

da sn: Carlo Marzi e Massimo Uberti

da sn: Carlo Marzi e Massimo Uberti

I dati elaborati dal Ministero e integrati in indicatori standardizzati sono naturalmente utili, ma in alcuni casi non possono funzionare appieno applicati a realtà che si discostano di molto da parametri standard per quanto riguarda la conformazione del territorio, i numeri della popolazione e l’organizzazione dettata dalle possibilità dell’Autonomia. Serve un’ulteriore elaborazione per chiarire i risultati che, alla luce di un’analisi specifica, risultano sicuramente migliori”.

In occasione dell’uscita del Report di monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza relativo al 2021, appena pubblicato dal Ministero della Salute, l’Azienda USL della Valle d’Aosta comunica il miglioramento dei settori cardiologico, respiratorio e osteo muscolo articolare e sottolinea come alcuni indicatori utilizzati  risultino penalizzanti per la Valle d’Aosta in quanto collegati alle peculiarità geografiche, demografiche e organizzative del territorio valdostano. Questo quadro contribuisce all’esito negativo dei punteggi ottenuti.

L’Assessore Carlo Marzi: Stamane questo rapporto che fa una fotografia sul 2021 della Sanità Regionale ha colpito tutti. È giusto quindi restituire un'analisi puntuale da parte dell'Azienda perché assieme al Direttore Generale e a tutto il personale del servizio sanitario regionale valdostano siamo consapevoli delle difficoltà che abbiamo affrontato ma con orgoglio e dedizione siamo impegnati a migliorarci collaborando tutti assieme”.

I dati elaborati dal Ministero e integrati in indicatori standardizzati sono naturalmente utili, ma in alcuni casi non possono funzionare appieno applicati a realtà che si discostano di molto da parametri standard per quanto riguarda la conformazione del territorio, i numeri della popolazione e l’organizzazione dettata dalle possibilità dell’Autonomia. Serve un’ulteriore elaborazione per chiarire i risultati che, alla luce di un’analisi specifica, risultano sicuramente migliori” dice il Direttore Generale dell’USL, Massimo Uberti.

Scorrendo l’elenco degli indicatori che non raggiungono la sufficienza, nell’Area Distrettuale è presente l’Intervallo Allarme-target dei mezzi di soccorso (quanto ci mette l’ambulanza a raggiungere il luogo del soccorso). “Il nostro territorio alpino ha delle peculiarità specifiche dove gli spostamenti sono più complessi (il 60% della superficie si trova sopra i 2.000 metri di quota) – spiega Uberti -. In ogni caso quest’anno, proprio per migliorare su questo fronte, abbiamo firmato nuove importanti convenzioni con i Volontari del Soccorso Anpas, Croce Rossa Italiana e Volontari del Soccorso della Valpelline per potenziare la copertura del territorio nell’ambito di attività di soccorso e trasporto socio sanitario. Il progetto prevede una crescita graduale fino ad arrivare ad un incremento del 25% della copertura del territorio raggiungendo tempi di intervento più rapidi, elemento decisivo per le patologie tempo dipendenti”.

Altri valori sotto soglia riguardano il tasso di pazienti trattati in Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) per intensità di cura e il numero di anziani non autosufficienti in trattamento socio-sanitario residenziale in rapporto alla popolazione residente, per tipologia di trattamento (intensità di cura). “Per entrambi i casi – spiega Uberti - alla base c’è un problema di peculiarità organizzativa e di codifica di invio del dato. Per quanto riguarda gli ADI abbiamo risolto il problema nel 2022 con una forzatura informatica, ma il risultato non è ancora recepito nel Report 2022. In sostanza mancava nei calcoli l’Oss necessario, insieme all’infermiere, per poter parlare di interventi ADI, ma nella nostra Regione l’Oss sul territorio è gestito dalle Comunità montane”. “Stesso discorso, ma non ancora risolto – prosegue -, per quanto riguarda l’indicatore dei pazienti non autosufficienti in quanto le microcomunità regionali non sono scaricate nei flussi ministeriali come RSA, mentre di fatto lo sono. L’80% della residenzialità la realizziamo in queste strutture”.

In Area ospedaliera l’indicatore negativo riguarda la quota di interventi per tumore maligno alla mammella eseguiti in reparti con volumi di attività superiore a 150 interventi annui. “Tutti gli indicatori legati ai volumi di attività ci penalizzano: avendo una popolazione di 124 mila abitanti non possiamo raggiungere i 150 casi annui richiesti”  spiega Guido Giardini, direttore sanitario USL -. Sulla quota di parti cesarei primari incide il fatto che la più vicina rianimazione pediatrica si trova a due ore di ambulanza”.

Nell’Area Prevenzione tra le criticità segnalate nel Report c’è la copertura vaccinale nei bambini a 24 mesi per la prima dose di vaccino per ciclo base. “Ad un indagine approfondita, è stato rilevato che con l’invio dei dati di copertura vaccinale al 31/12/2021 (avvenuto nei primi mesi dello scorso anno) per la coorte di nascita 2019, anno a cui è riferita la copertura vaccinale insoddisfacente, il sistema ha calcolato un denominatore maggiorato rispetto alla reale situazione, includendo una serie di utenti fittizi (tipo paziente prova) individuabili con la sigla ‘PAZCT’ – spiega Salvatore Bongiorno, Direttore della Struttura complessa Igiene e Sanità Pubblica -. Sentito in merito il Servizio informatico, si sono concordati i passaggi da effettuare per trovare soluzioni. Con le correzioni al denominatore, le coperture vaccinali per la coorte 2019 si attestano tra il 93,8 e il 94% per quanto riguarda la copertura vaccinale relativa al ciclo base (polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Hib) e al 93,7% per quanto concerne la copertura vaccinale nei bambini a 24 mesi per la 1° dose di vaccino contro morbillo, parotite, rosolia (MPR). Secondo il metodo di calcolo riportato nella relazione, le reali coperture avrebbero portato il punteggio degli indicatori P01C e P02C vicino al valore di 84. Al Ministero è stata inviata una seconda elaborazione in data 19/05/2023 a correzione di quella trasmessa il 16/05/2023”.

Come considerazione generale, la Regione Valle d’Aosta, come noto, si autofinanzia e si sta allineando gradualmente alle griglie Lea nazionali, createsi in passato per sole Regioni finanziate dal Fondo sanitario nazionale e che, come alcune altre Regioni a Statuto Speciale, ha delle particolarità che vengono con difficoltà recepite a livello nazionale su indicatori costruiti negli anni per le Regioni ordinarie. Basti pensare all’applicazione del DM 70 che ha standard non applicabili ad una Regione di 125.000 abitanti, ma che per la propria conformazione geografica e lontananza dai grandi centri universitari deve garantire servizi essenziali ai propri cittadini (con standard naturalmente diversi dai numeri medi nazionali).

 

red/Usl

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