Aosta Capitale - 27 aprile 2023, 09:25

Gianni Nuti e... ‘Mercatini all’incanto’

Il sindaco di Aosta spiega 'I mercatini di Natale sono un patrimonio della città di Aosta da molti anni: movimentano turisti, animano la città, producono economia e clima’

Gianni Nuti e... ‘Mercatini all’incanto’

Mi corre l’obbligo, ogni tanto, di rispondere alle legittime, differenti interpretazioni della realtà che riempiono le pagine dei mezzi di comunicazione in questi giorni per fare un po’ di chiarezza.

I mercatini di Natale sono un patrimonio della città di Aosta da molti anni: movimentano turisti, animano la città, producono economia e clima.

Da quando sono nati - ovvero ai tempi della prima giunta Grimod, assessore Daniela Piassot, poi evoluti e strutturati come li abbiamo visti fino a oggi durante l’assessorato di Turi Agostino, poi quello di Giordano prima come assessore, poi come sindaco, fino al tandem Centoz-Marcoz – il mondo è cambiato, le proposte analoghe si sono moltiplicate, la concorrenza morde, la pandemia ha obbligato a un lungo, pericoloso pit stop.

La bellezza di questa manifestazione è il risultato di buone azioni e di idee vincenti non solo degli amministratori comunali, ma anche di quelli regionali e, ancor più, di chi opera concretamente nella stesura degli atti, negli allestimenti curati dall’Assessorato regionale all’Agricoltura, nella promozione turistica di questo evento nel mondo tramite Office e Assessorato regionale al Turismo.

Quando al Marché Vert Noel c'era anche la neve....

Purtroppo, la gente passa, gli eventi restano e un’amministrazione (come tutti gli enti pubblici in questo momento) che recluta unicamente laureati in materie giuridiche ed economiche non è attrezzata per organizzare e gestire eventi, spettacoli, manifestazioni in totale autonomia. Mancano competenze progettuali, di direzione artistica, di relazioni con il mondo delle imprese e del commercio a livello capillare e sistemico.

Una colpa? No. La anomalia era prima, quando ci si affidava a persone appassionate che avevano capacità proprie maturate per conto proprio, in contesti non formali o in altre vite precedenti senza pensare che tutto è provvisorio – prima tra tutti la vita lavorativa di ciascuno di noi e bisogna pensare a modelli organizzativi che non si affidino a singole unità di personale ispirato, ma a una rete di competenze integrata e, nel mio modestissimo modo di vedere le cose, in piena sinergia tra pubblico e privato. Infatti questi due soggetti, sono capaci, quando vogliono, di correre nella stessa direzione del bene comune, pur includendo la dimensione legittima del profitto che, quando è congruo, non è il demonio anzi, produce a sua volta ricchezza.

Questa è la ragione per la quale, dopo un anno di sperimentazione e una lettura critica dei risultati, la Giunta comunale nella sua collegialità ha deciso di interpellare il mercato per capire se ci sono le condizioni per una organizzazione dei mercatini chiavi in mano, ma sulla base di precise linee di indirizzo che garantiscono la coerenza della proposta con quanto consolidato nell’immaginario collettivo in questo ventennio, preservando i tratti di originalità del Marché rispetto alle altre proposte di cui i territori intorno pullulano e assicurando un aumento del numero di chalet e un incremento sensibile della varietà dell’offerta di prodotti.

Parliamo spesso di semplificazione amministrativa e noi la stiamo attuando anche attraverso un accelerato processo di transizione digitale interna ed esterna all’ente. Tuttavia non basta, bisogna anche ridurre il numero dei procedimenti, frutto spesso di necessarie attenzioni alla correttezza formale e alla prevenzione di abusi, altre volte causa di una resistenza al cambiamento delle menti prima che delle istituzioni. Forse i cittadini non sanno che gli uffici affidano con specifici atti la fornitura degli chalet, la sicurezza, gli impianti elettrici, alcuni arredi, la cartellonistica ecc… con singoli atti, a volte doppi o tripli. Risultato, diciotto tra delibere e determine senza contare fatture, liquidazioni, trasferimenti, analisi di rendiconti ecc… Interrogare il territorio invitandolo ad autorganizzarsi, individuare un unico soggetto capace di gestire l’intero complesso di lavori e azioni necessarie a realizzare il Marché fa sì che ciascuno sia messo nelle condizioni di svolgere il proprio mestiere e, contestualmente, la macchina comunale sia orientata verso le attività a lei più consone.

Preciso altresì che il budget messo a disposizione dal comune insieme alle collaborazioni interistituzionali che porta in dote è solo una parte della spesa che il soggetto gestore dovrà sostenere: questo rappresenta un incentivo a intercettare ulteriori risorse, sponsor e servizi aggiuntivi; il progetto sarà valutato per gli aspetti migliorativi proposti rispetto ai requisiti di base indicati nel bando, vaglierà tutte le idee anche di locazione e allestimento in modo da scegliere la soluzione più capace di conciliare ciò che è stato con un salto di qualità complessivo oggi più che mai necessario.

Tale scelta, come tutte, è contestabile, ma basata su considerazioni attente e la volontà di far cambiare marcia a una realtà che è vitale nella misura in cui si dimostra in grado di evolvere: l’alternativa è una lenta, inesorabile decadenza di un evento chiave del nostro calendario, motore prezioso per l’economia di tutta la regione.

Gianni Nuti - Sindaco di Aosta

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