Questa di Marinella è la storia vera
Che scivolò nel fiume a primavera. I versi di De Andrè sono risuonati nel corso della festa per celebrare i 50 anni di Salvini. Cantavano così dopo il ritorno dal Consiglio dei Ministri farsa dell'orrore a Cutro dove sono morti 76 fuggitivi dalla guerra.
Chissà se i ministri Salvini e Piantedosi, che se la ridevano o zappettavano sul cellulare in parlamento e durante la conferenza stampa di Cutro, si sarebbero comportati così se tra le vittime dell’inumanità di Cutro ci fossero stati loro congiunti. Chissà se nonostante i morti avrebbero con Giorgia Meloni festeggiato i 50 del capitano leghista?
Dovrebbero vergognarsi e non farsi più vedere in giro. Soprattuto ora che il mare continua a restituire vittime di persone che fuggivano dalla guerra. Il Governo Meloni non ha avuto il tempo per rendere omaggio alle vittime per la libertà, per dare un cenno di rispetto e cordoglio alle piccole salme di innocenti contenute nelle barre bianche.
Intanto a Cutro il mare ha restituito due minori e un adulto portando così a 76 i martiri dell’inumanità di troppi politici italiani.
Salvini da allora ministro dell’Interno ha fatto fare un divertente giro in moto d’acqua della polizia, ma oggi da ministro che doveva occuparsi della Guardia Costiera si è guardato bene dal far uscire le navi di soccorso.
Oggi a Cutro è stato trovato il corpo di una bambina. La piccola ha una età tra i 5 e i 6 anni. La permanenza in acqua di quasi 15 giorni ha reso il cadavere praticamente irriconoscibile cancellando ogni particolare. Sul posto è arrivato il medico legale con la polizia scientifica per i rilievi e per provare a scorgere dei segni particolari, anche dagli indumenti indossati, per poter effettuare l'identificazione. La bimba è la 76esima vittima del naufragio avvenuto domenica 26 febbraio che va, purtroppo, ad aumentare il numero dei minori morti nel naufragio attualmente salito a 30. Di questi sono 21 le vittime nella fascia d'età tra 0 e 12 anni.
Alla procura di Crotone è arrivato l'esposto di decine di associazioni e Ong per fare chiarezza sulla tragedia, analoga iniziativa è stata promossa a Catanzaro per indagare sulla condotta dei ministeri. "Davanti a così tanti morti e chissà quanti dispersi, è doveroso fare chiarezza". Così hanno dichiarato oltre 40 associazioni della società civile italiana ed europea (tra cui le ong che si occupano dei salvataggi in mare) che deciso di presentare un esposto collettivo alla procura di Crotone per chiedere di fare luce sul naufragio di Steccato di Cutro.
"Vogliamo dare il nostro contributo all'accertamento dei fatti, non ci possono essere zone grigie su eventuali responsabilità nella macchina dei soccorsi", hanno precisato. Poi l'appello all'Italia e all'Europa di "mettere in piedi al più presto un sistema di ricerca e soccorso in mare adeguato e proattivo" per evitare altre tragedie. A presentare un esposto indirizzato "al procuratore della Repubblica di Catanzaro" Nicola Gratteri, è stato invece il magistrato in quiescenza Rosario Russo, già sostituto procuratore generale della Cassazione.
Nel documento ha chiesto di dissipare i dubbi sulla condotta della catena di comando dei soccorsi, che vede al vertice i ministri dei Trasporti Matteo Salvini e dell'Interno Matteo Piantedosi, alla luce dell'articolo 96 della Carta e della legge costituzionale del 1989 (che regolano la competenza del Tribunale dei ministri su reati compiuti durante l'esercizio delle funzioni ministeriali); riporta l'Avvenire.