ECONOMIA - 03 gennaio 2023, 10:59

Perché le pensioni non sono state pagate il 2 gennaio 2023

Perché non ci saranno gli aumenti?

Perché le pensioni non sono state pagate il 2 gennaio 2023

Perché le pensioni non vengono pagate ieri 2 gennaio? Le pensioni di gennaio 2023 sono pagate in ritardo rispetto al solito. Gli assegni sarebbero dovuti arrivare ieri 2 gennaio, primo giorno bancabile, considerando che l’1 è un festivo. Tuttavia, la normativa stabilisce che eccezionalmente a gennaio, al fine di permettere all’Inps di aggiornare i sistemi informatici, pensione e trattamenti assistenziali vengono pagati il secondo giorno bancabile. Da qui la data di martedì 3 gennaio 2023.

Il 3 gennaio è, quindi, la data per il pagamento della pensione indicata per chi riceve l’accredito sul conto corrente in banca e per i titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution.

Da gennaio 2023 cambiano le regole sulla rivalutazione pensioni poiché entra in vigore un nuovo sistema di calcolo a sei fasce introdotto dalla Legge di Bilancio 2023 che va a sostituire quello vecchio a tre fasce.

Tuttavia, dal momento che l’entrata in vigore della Legge di Bilancio è prevista per il 1° gennaio, l’INPS non ha potuto mettere in pagamento gli assegni del primo mese dell’anno tenendo conto delle novità, per cui gli importi calcolati con le nuove regole sono rimandati alla prima mensilità utile, presumibilmente febbraio o marzo 2023.

A febbraio, dunque, ci sarà l'adeguamento pieno del 100% all'inflazione del 2022 ( (+7,3%) per le pensioni fino a 4 volte il minimo, pari a 2.101,52 euro lordi mensili. Le nuove fasce dunque come si diceva sono complessivamente meno generose per gli assegni pensionistici superiori a quattro volte il minimo. Qualche esempio.

Una pensione di 3.000 euro lordi al mese al 31 dicembre 2022 avrà una rivalutazione del 3,869%, cioè 116 euro al mese mentre con le vecchie regole l’aumento sarebbe stato di 208 euro al mese. Una pensione di 6.000 lordi al mese dal 31 dicembre 2022 avrà 140 euro di aumento (sarebbero stati 373 euro con il vecchio conteggio).

Tornando alle fasce: le pensioni oltre le 4 e fino a 5 volte il minimo avrano una rivalutazione del 6,205%, quelle da 5 a 6 volte il minimo del 3,869%, tra 6 e 8 volte siamo al 3,431%, tra 8 e 10 volte del 2,701% e infine oltre 10 volte 2,336%.

 

redi

SU