Autonomie VdA - 03 dicembre 2022, 08:30

LA PACE, I RESTI D’INVERNO DI LA PIRA, LA VERA SAGGEZZA DI ALDO MORO

Ci vogliono tanta buona volontà ed una infinita pazienza per rimettere al loro posto le lancette della pace

LA PACE, I RESTI D’INVERNO DI LA PIRA, LA VERA SAGGEZZA DI ALDO MORO

Negli ultimi tempi la comunicazione del sistema Italia ha seguito un percorso dai toni bassi con due eccezioni che vale la pena di accennare. Si tratta dello sceneggiato di Rai 1 su Aldo Moro – uno Statista paziente, lungimirante e capace – e della lunga intervista di Gasparre Mutolo realizzata per la 7 da Giletti. Per il resto, sentiamo solo polemiche in una fase politica cruciale che esige il massimo della collaborazione tra le forze politiche.

Ignorati – ormai è un classico – gli appelli del Papa, siamo quasi rassegnati  a subire la propaganda di una guerra che ha già prodotto oltre 240mila morti. L’Europa avverte, così, i contraccolpi di un conflitto al quale non vuole partecipare malgrado l’insistenza dell’invito a fornire sempre nuove armi, causando nuovi morti.

Chissà quando finirà questo stato di cose che ha già messo in ginocchio l’economia di milioni e milioni di famiglie europee e di imprese con costi sempre più proibitivi. 80 anni di pace e di convivenza civile sono stati sconvolti da scontri sempre più accesi ai confini dell’Europa e dai continui appelli alla solidarietà per una causa che nulla ha a che vedere con il destino dei popoli Europei.

La gente d’Europa – lo dicono persino i sondaggi – vuole intraprendere rapporti di normale amicizia anche con la Russia, pur essendo giustamente fedele alla Alleanza atlantica che ha una dimensione difensiva, come si legge nell’atto fondativo della Nato. Ci vogliono tanta buona volontà ed una infinita pazienza per rimettere al loro posto le lancette della pace. Il Governo italiano dovrebbe catturare il messaggio di Padre Bergoglio, ma anche gli ultimi consigli di Kissinger, stimato esperto di strategie mondiali. L’Italia deve abbandonare la strada della cobelligeranza perché è una strada senza uscita.

“Si può attendere – scriveva Moro - mentre la violenza dilaga?. Si può tardare nel dare vita ad assetti organici, nel raccogliere le forze, nel fare chiarezza, mentre è messa in discussione, e con quale impeto, la precondizione della vita umana e sociale e cioè l’ordine pubblico, mentre si colpisce duramente lo Stato ? ”.

La tremenda ferita aperta dal costo della vita e dell’energia ha messo in ginocchio, per non dire peggio, famiglie ed imprese e non bastano certo i cerotti del Governo Draghi e del nuovo Governo – che pure dobbiamo ringraziare per la sensibilità mostrata – a curare il corpo sociale di un Paese già fragile di suo, come l’Italia. La gente è stufa della guerra, non vuole avere nulla a che fare con la guerra ed è abbastanza chiaro che l’Italia si è già impegnata fin troppo. Quelli che La Pira chiama “resti d’inverno” devono sparire di fronte al trionfo della pace. Scriveva La Pira: “C’è una primavera che si prepara in questo inverno apparente”. 

gianfrancofisanotti@gmail.com

Ti potrebbero interessare anche:

SU