AMBIENTE - 27 novembre 2022, 22:06

Vallone delle Cime Bianche, un Unicum geologico.

Il Vallone delle Cime Bianche è un luogo che incanta e meraviglia il visitatore, passo dopo passo, perché presenta una straordinaria varietà e stratificazione di ricchezze naturalistiche, paesaggistiche, geologiche, storico-culturali e archeologiche

Serpentiniti al Pianoro di Tzere - Derivate dalla rocce profonde del pianeta Terra

Serpentiniti al Pianoro di Tzere - Derivate dalla rocce profonde del pianeta Terra

Il proposito di realizzare impianti funiviari nel Vallone delle Cime Bianche si sta scontrando con la realtà di un territorio che presenta indiscutibili valori naturalistici, che è tutelato dalla vigente normativa europea, statale e regionale, e che per la sua conformazione non è adatto allo sci. Prova ne è che si è pubblicamente esplicitato di incontrare enormi difficoltà a stabilire la localizzazione della stazione intermedia.

Il Vallone è un ecosistema delicato e prezioso, che verrebbe irrimediabilmente alterato e deturpato dagli impianti funiviari, mentre potrebbe diventare il punto di forza per uno sviluppo  armonico e duraturo della Val d’Ayas, grazie alla valorizzazione delle unicità che possiede. Infatti, queste attendono solo di essere rivelate al grande pubblico per innescare una nuova offerta turistica, che non può più essere incentrata solo sullo sci.

Il Vallone delle Cime Bianche è un luogo che incanta e meraviglia il visitatore, passo dopo passo, perché presenta una straordinaria varietà e stratificazione di ricchezze naturalistiche,  paesaggistiche, geologiche, storico-culturali e archeologiche.

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Dal punto di vista geologico è un Unicum

L’eccellenza del vallone è legata alla sua eccezionale natura geologica" scriveva già nel 1990 il Prof. Giorgio Vittorio Dal Piaz e ne invocava la protezione con la costituzione di "Parco dell'Oceano Perduto".

Il Vallone delle Cime Bianche è infatti unico per le ricche e complete testimonianze dell’antico oceano, che sta all’origine delle Alpi :

a) per la completezza dei vari elementi costituenti il fondo oceanico (serpentiniti del mantello, antichi gabbri e basalti della crosta oceanica, antichi sedimenti) in uno spazio raccolto e ben delimitato;

b) per la loro distribuzione in tre livelli chiaramente distinti, dal basso: la litosfera oceanica profonda, la crosta di origine magmatica, il margine lagunare delle Cime Bianche e, ancora al di sopra, la successione oceanica di origine sedimentaria (Roisettaz, Tournalin);

c) per la leggibilità delle varie associazioni mineralogiche nelle rocce, che illustrano sia le fasi di massima profondità (eclogiti, rocce a granato e giadeite), sia le successive fasi di risalita in superficie (in particolare la cosiddetta pietra ollare).

Questa combinazione è un Unicum perché in nessun altro luogo delle Alpi sono presenti contemporaneamente tutte queste tre  caratteristiche.

Il Vallone non offre al visitatore solo le tracce dell’antico oceano e della successiva formazione delle Alpi, ma mostra anche chiare evidenze dell’attività geologica recente, sia in campo geodinamico (evidenti movimenti del terreno guidati dalle forze profonde della Terra), sia in campo glaciologico.

Proponiamo pertanto:

- L’attivazione di un sistema di visite guidate del percorso geologico, ideato dal compianto Francesco Prinetti (https://andarpersassi.it/). Il percorso potrebbe anche essere reso disponibile associandovi un’app georeferenziata o dotandolo di targhette Qrcode, per poter ascoltare l’illustrazione dei diversi punti d’interesse. Il Cai e l’Associazione Ripartire dalle Cime Bianche sono a disposizione per ogni forma di collaborazione con gli enti territoriali. Il materiale illustrativi del percorso è reperibile in 4 lingue quì: https://www.lovecimebianche.it/index.php/il-vallone/itinerari ;

- La creazione all’Alpe Mandria, raggiungibile  con gli  impianti di risalita esistenti, di un Centro Visita dell’Oceano Perduto, dove con apparati multimediali sarà presentata la storia dell’orogenesi alpina, la storia cioè delle forze che hanno innalzato e modellato le Alpi, come proposto dal Prof. Rodolfo Soncini Sessa ( https://youtu.be/Dkm-CAXNLYw);

Il Vallone potrebbe così diventare sempre più meta di visitatori interessati alla conoscenza del territorio e favorire l’utilizzo anche primaverile e autunnale degli impianti di risalita nel comprensorio di Frachey/Champoluc, con un’offerta culturale in grado di attrarre ogni giorno centinaia di visitatori.

La creazione del Centro Visita dell’Oceano Perduto, assieme alla creazione del Museo Diffuso di Ayas, già in corso di attuazione, renderebbe possibile proporre Ayas quale UNESCO Global Geopark (https://en.unesco.org/global-geoparks), che nel campo della geologia è titolo equivalente a quello di Patrimonio dell’Umanità.

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Files:
 cime bianche Cronologia Geol Cimebianche. 01 (9.1 kB)

Associazione Ripartire dalle Cime Bianche

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