Il rosso e il nero - 25 novembre 2022, 08:00

MUTATIS MUTANDIS

Si lascia andare in pensione - sia pure con alcuni paletti - a 62 anni con 41 anni di contributi e questo varrà sia per gli operai che per gli impiegati con lavoro sicuro e tranquillo (pensiamo agli impiegati pubblici).

MUTATIS MUTANDIS

"Mutatis mutandis, mutandinis et reggipettis, così si scriveva in latino maccheronico nei processi sulla pubblica piazza alle matricole universitarie in occasione della festa della matricola del tempo che fu. Ma non è ai tempi andati che mi riferisco in questo articolo.

Parlo della realtà politica e socio-economica attuale. Mutatis mutandis vuole ora significare che anche cambiando ciò che deve essere cambiato (dopo le elezioni), sostituendo un governo con un altro, la solfa è sempre la stessa. Ma c'è anche qualcosa che grida vendetta nella nuova legge finanziaria.

Due cittadini qualsiasi, uno con lavoro autonomo e uno con lavoro dipendente, secondo la prossima legge a parità di reddito (85 mila euro) uno, l'autonomo, pagherà le tasse con l'aliquota del 15% (la flat tax), l'altro, il dipendente, le pagherà con l'aliquota del 40%.

Ma torniamo al "mutatis mutandis" e parliamo di pensioni. Si lascia andare in pensione - sia pure con alcuni paletti - a 62 anni con 41 anni di contributi e questo varrà sia per gli operai che per gli impiegati con lavoro sicuro e tranquillo (pensiamo agli impiegati pubblici).

E chi paga? Si fa cassa, come al solito, sui pensionati. Infatti le risorse verranno prese tagliando l'adeguamento delle pensioni al costo della vita. Già la misura dell'adeguamento, fissato per legge al 7,3% è notevolmente inferiore all'inflazione che ha raggiunto il 12%; non solo, ma quel 7,3% viene falcidiato ulteriormente in funzione del reddito "complessivo" del pensionato fino a ridursi a meno del 2%.

Qualcosa ci sarebbe da dire anche sul reddito di cittadinanza. La riforma vedrà forse la luce solo nel 2024. Intanto chi è in grado di lavorare ma ha figli minori non perderà il reddito.

Ma non si è capito, o non si vuole capire, che manca un serio regime di controlli su coloro che, dichiarandosi inabili al lavoro con una semplice autocertificazione, percepiscono il reddito? E' qui che si nasconde la truffa e si tratta della maggioranza dei percettori.

Quando ci saranno i controlli ex ante, cioè al momento della domanda, e non ex post, cioè quando i buoi sono già scappati?   

Romano dell'Aquila

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