AGENDA DEL VESCOVO DI AOSTA MONS. FRANCO LOVIGNANA
Sabato 26 novembre
Chiesa parrocchiale di Saint Martin - ore 21.00
Partecipazione al concerto di Santa Cecilia della Banda municipale di Aosta
Domenica 27 novembre
Cattedrale - ore 10.30
S. Cresime degli adulti
Lunedì 28 novembre
Priorato di Saint-Pierre - mattino
Ritiro del clero
Biblioteca diocesana - ore 15.00
Riunione del gruppo di lavoro "San Bernardo 2023"
Martedì 29 novembre
Vescovado - mattino
Udienze
Asilo Mgr Jourdain - ire 18.30
Consiglio di Amministrazione
Mercoledì 30 novembre
Casa di Riposo J.B. Festaz - mattino
S. Messa e visita agli ospiti
Vescovado - pomeriggio
Udienze
LE MESSAGER RICORDA sainte Catherine
La Chiesa celebra Santa Caterina d'Alessandria Vergine e martire
I testi della letteratura popolare parlano di Caterina come una bella diciottenne cristiana, figlia di nobili, abitante ad Alessandria d'Egitto. Qui, nel 305, arriva Massimino Daia, nominato governatore di Egitto e Siria. Per l'occasione si celebrano feste grandiose, che includono anche il sacrificio di animali alle divinità pagane. Un atto obbligatorio per tutti i sudditi. Caterina però invita Massimino a riconoscere Gesù Cristo come redentore dell'umanità e rifiuta il sacrificio. Non riuscendo a convincere la giovane a venerare gli dèi, Massimino propone a Caterina il matrimonio. Al rifiuto della giovane il governatore la condanna a una morte orribile: una grande ruota dentata farà strazio del suo corpo. Sarà un miracolo a salvare la ragazza che verà però decapitata. Secondo la leggenda degli angeli porteranno miracolosamente il suo corpo da Alessandria fino al Sinai, dove ancora oggi l'altura vicina a Gebel Musa (Montagna di Mosè) si chiama Gebel Katherin. Questo sarebbe avvenuto nel novembre 305.
Il sole sorge alle ore 7,34 e tramonta alle ore 16,44.
“La guerra non devasta solo il presente, ma anche l’avvenire di una società. Ho letto che dall’inizio dell’aggressione all’Ucraina un bambino su due è stato sfollato dal Paese. Questo vuol dire distruggere il futuro, provocare traumi drammatici nei più piccoli e innocenti tra di noi. Ecco la bestialità della guerra, atto barbaro e sacrilego! La guerra non può essere qualcosa di inevitabile: non dobbiamo abituarci alla guerra! Dobbiamo invece convertire lo sdegno di oggi nell’impegno di domani. Perché, se da questa vicenda usciremo come prima, saremo in qualche modo tutti colpevoli. Di fronte al pericolo di autodistruggersi, l’umanità comprenda che è giunto il momento di abolire la guerra, di cancellarla dalla storia dell’uomo prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia”. (Papa Francesco





