“E’ la visita alla sua terra e alla sua famiglia, e poi domenica l’incontro con la famiglia più grande della Chiesa astigiana. Per il Papa un incontro con le due famiglie, quella di sangue e quella di fede”. Il vescovo di Asti, Marco Prastaro, esprime così il valore de “L’incontro tanto atteso” di Francesco con la terra d’origine di suo padre Mario Bergoglio, nato a Torino ma vissuto ad Asti, nella frazione di Portacomaro, fino al febbraio 1929, quando 21enne ragioniere emigrò a Buenos Aires con i nonni del futuro Pontefice, Giovanni e Rosa.
Incontro atteso dal 13 marzo 2013
Atteso perché è dal 13 marzo 2013, quando Jorge Mario Bergoglio è stato eletto Papa e ha scelto il nome Francesco, che gli astigiani aspettano la sua visita, perché, sottolinea monsignor Prastaro, hanno subito pensato che “è uno di noi che è diventato Papa”. Il 19 e il 20 novembre Giorgio, come i cugini che vivono qui lo chiamano, ritorna “dove ci sono le radici della sua vita”, e la gente di qui ha accettato “di buon grado” che venga soprattutto “per trovare le persone a cui è affettivamente legato per motivi di famiglia” spiega il presule. Ma pur nel carattere di “ritorno a casa di uno di famiglia”, la venuta di Papa Francesco ad Asti è anche un “portarci alle radici della nostra fede: il Vangelo, la tradizione apostolica, la preghiera e la vita della comunità”.
I momenti privati di sabato e quelli pubblici di domenica
Di sabato, la parte totalmente privata della visita, nella conferenza stampa di martedì 15, si è detto dell’incontro con la cugina Carla Rabezzana, che pochi giorni fa ha compiuto 90 anni, a Portacomaro, e poi con la cugina Delia Gai, con altri parenti a Tigliole. Domenica 20 novembre invece il Pontefice incontrerà la comunità diocesana con una celebrazione eucaristica in Cattedrale alle 11, nella Giornata mondiale della gioventù. Prima della Messa, Papa Francesco percorrerà un chilometro e settecento metri in papamobile tra la folla, nel centro di Asti. Al termine della celebrazione il Pontefice incontrerà di nuovo tutti la famiglia astigiana in vescovado per il pranzo, dal menu molto piemontese, che ha voluto offrire personalmente ai suoi cari. Prima di lasciare Asti, farà un ultimo saluto a 1.340 bambini e ragazzi allo stadio Censin Bosia alle 15.30. Da lì il suo elicottero bianco ripartirà per il Vaticano.