Il rosso e il nero - 06 novembre 2022, 18:24

A PROPOSITO DI EGOMNIA ...E DI IPOCRISIA

Non si capisce di cosa i nostri politici in questione vadano fieri, millantando una verginità che è tutta da ricostruire, ma che almeno in questo caso sembra appannata, se non smarrita

A PROPOSITO DI EGOMNIA ...E DI IPOCRISIA

"Che sostegno elettorale, promesso, accettato ed effettivamente assicurato ci sia stato dalla "locale" di 'ndrangheta in occasione delle elezioni del 2018 per il rinnovo del Consiglio Valle appare obiettivamente riscontrato dagli esiti dell' indagine".

Ma occorre che il sostegno elettorale abbia una controprestazione; però difficilmente si troverà la formalizzazione scritta dell'accordo, non essendo evidentemente sufficiente la prova del sostegno elettorale da parte di persone appartenenti alla 'ndrangheta. Ma, dice la Procura di Torino, gli indiziati della "locale" mafiosa di Aosta erano già in carcere per il processo Geenna, il che ha impedito a costoro di "perpetuare quei contatti ampiamente emersi nel corso delle indagini svolte".

"Non vi era stato, dunque, materialmente il tempo dopo il voto perché si manifestassero e potessero essere apprezzati quei comportamenti sintomatici in termini di utilità procurate da parte dei candidati sostenuti  ed eletti, così assurti a cariche elettive in seno alla Regione Valle d'Aosta." Insomma c'è la prova che i voti alla mafia sono stati chiesti e ottenuti, ma non c'è la prova del "pretium sceleris".

Quindi nel 2018 ci sono stati consiglieri eletti grazie anche ai voti della 'ndrangheta. Si, in pratica ci sono stati eletti, direbbe un mio amico, "a gratis", ma con i voti di una certa e precisa provenienza. Se queste sono le motivazioni (e queste sono), suffragate e derivanti da foto e intercettazioni, della Procura di Torino, non si capisce di cosa i nostri politici in questione vadano fieri, millantando una verginità che è tutta da ricostruire, ma che almeno in questo caso sembra appannata, se non smarrita.

Romano Dell'Aquila

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