Domenica 7 agosto sarà riproposta la presentazione del filmato: Ayas e la scomparsa della Krämerthal, a cura di Rodolfo Soncini Sessa.
Nei pressi dell’alpe Djomen si congiungevano due diversi direttrici che, attraverso il Vallone delle Cime Bianche e il Colle del Teodulo, conducevano a Zermatt: la via del vino che da Saint-Vincent passava dal Col de Joux, la Servaz, Prà Charbon, Magnéaz, La Vardaz, Vasé, Cortot e la Via dei commerci che arrivava dalla pianura padana (milanese, novarese) attraverso la Valsesia, il Colle di Valdobbia (e non solo), l’alta Valle del Lys, Résy, Saint-Jacques et Fiéry.
L'inizativa è motivata dal fatto che lo scorso 15 luglio si è protratto il dibattito su “L’oro di Ayas”, cioè sulle unicità del Vallone delle Cime Bianche, da salvaguardare e promuovere, tali da poter generare lavoro qualificato, benessere e flussi turistici: - le unicità naturalistiche (creazione di un Parco regionale); - le unicità geologiche (completezza, distribuzione, chiarezza delle varie associazioni mineralogiche in uno spazio raccolto e ben delimitato); - le unicità archeologiche (esteso, inesplorato museo a cielo aperto della coltivazione e lavorazione in quota della pietra ollare); - le unicità storiche (fra queste, la via di transito medievale dei commerci che portava nel Vallese , la “Krämerthal”)