Saranno infatti attivate le modalità per iscriversi al nuovo registro e contrastare il telemarketing selvaggio e molesto, le telefonate pubblicitarie non richieste e spesso invasive della privacy.
A seguito dell’avvio del Registro pubblico delle opposizioni esteso a tutti i numeri, cellulari inclusi, le modalità di iscrizione per i cittadini saranno tre: telefono, sito web ed email. Il nuovo servizio consentirà dunque di porre un argine al telemarketing aggressivo e di sanare una situazione che negli anni ha esasperato i cittadini, consentendo agli operatori che operano nel rispetto della normativa di esercitare la propria attività nei confronti degli utenti finali interessati alle offerte. Il passaggio nuovo è l’inserimento nel registro pubblico anche dei cellulari.
Il Registro Pubblico delle Opposizioni – istituito con il D.P.R. n° 178/2010 e aggiornato con il D.P.R. n° 149/2018 – è un servizio gratuito per l’utente che “permette di opporsi all’utilizzo per finalità pubblicitarie dei numeri di telefono di cui si è intestatari e dei corrispondenti indirizzi postali associati, presenti negli elenchi pubblici, da parte degli operatori che svolgono attività di marketing tramite il telefono e/o la posta cartacea”.
Il registro blocca il trattamento dei dati personali da parte degli operatori che utilizzano gli elenchi per il marketing, L’utente può richiedere l’iscrizione, l’aggiornamento dei dati e la revoca al registro pubblico delle opposizioni tramite le seguenti modalità:
chiamando il numero verde 800 265 265;
via fax allo 06.54224822;
scrivendo una mail a iscrizione@registrodelleopposizioni.it;
compilando apposita documentazione che si trova su questo link:
https://www.registrodelleopposizioni.it
Le chiamate non desiderate diventeranno illegali entro 15 giorni dall'iscrizione del numero al Registro.
Multe per chi non si adegua
L'operatore di telemarketing che utilizza i dati presenti negli elenchi telefonici pubblici è tenuto a verificare con il Registro pubblico delle opposizioni le liste dei potenziali contatti, tramite una serie di servizi disponibili sul sito del registro stesso. In caso di violazioni del Registro, si legge nella norma, gli operatori rischiano multe salatissime: sono previste infatti sanzioni amministrative fino a 20 milioni di euro o, per le imprese, fino al 4% del fatturato annuo.
Purtroppo questa condizione non si applica ai call center ubicati all’estero, che non dovranno evidentemente attenersi alla nuova normativa vigente in Italia e quindi potranno continuare a molestare gli utenti con telefonate promozionali senza il rischio di incappare in sanzioni!