AGENDA DEL VESCOVO DI AOSTA MONS. FRANCO LOVIGNANA
Lunedi 4 luglio
Saint-Oyen, Château Verdun - ore 11.00
Incontro con il Prevosto Jean-Michel Girard CRSB
Martedì 5 luglio
Vescovado - pomeriggio
Udienze
Venerdì 8 luglio
Vescovado - mattino
Udienze
Sabato 9 luglio
Cattedrale - Pont Suaz - ore 6.00
Pellegrinaggio mensile a N.-D. de Pitié
Lunedì 11 luglio
Saint-Oyen, Monastero Regina Pacis - ore 11.00
S. Messa per la solennità di San Benedetto abate
Martedì 12 luglio
ore 8.45-12.45
Riunione in video conferenza del Comitato CEI per la valutazione
dei progetti di intervento a favore dei beni culturali ecclesiastici e dell'edilizia di culto
Vescovado - pomeriggio
Udienze
Mercoledì 13 luglio
ore 8.45-12.45
Riunione in video conferenza del Comitato CEI per la valutazione
dei progetti di intervento a favore dei beni culturali ecclesiastici e dell'edilizia di culto
Giovedì 14 luglio
Vescovado - mattino
Udienze
Venerdì 16 luglio
Quart, Monastero Mater Misericordiae - ore 17.15
Incontro con la Comunità monastica
e S. Messa per la solennità della B.V. Maria del Monte Carmelo (ore 18.00)
LE MESSAGER RICORDA saint saint Thomas
La Chiesa celebra San Tommaso Apostolo
Il suo nome, in aramaico, significa “gemello”. Ci sono ignoti luogo di nascita e mestiere. Il Vangelo di Giovanni, al capitolo 11, ci fa sentire subito la sua voce, non proprio entusiasta. Gesù ha lasciato la Giudea, diventata pericolosa: ma all’improvviso decide di ritornarci, andando a Betania, dove è morto il suo amico Lazzaro. I discepoli trovano che è rischioso, ma Gesù ha deciso: si va. E qui si fa sentire la voce di Tommaso, obbediente e pessimistica: "Andiamo anche noi a morire con lui". E’ sicuro che la cosa finirà male; tuttavia non abbandona Gesù: preferisce condividere la sua disgrazia, anche brontolando.
Facciamo torto a Tommaso ricordando solo il suo momento famoso di incredulità dopo la risurrezione. Lui è ben altro che un seguace tiepido. Ma credere non gli è facile, e non vuol fingere che lo sia. Dice le sue difficoltà, si mostra com’è, ci somiglia, ci aiuta. Eccolo all’ultima Cena (Giovanni 14), stavolta come interrogante un po’ disorientato. Gesù sta per andare al Getsemani e dice che va a preparare per tutti un posto nella casa del Padre, soggiungendo: "E del luogo dove io vado voi conoscete la via". Obietta subito Tommaso, candido e confuso: "Signore, non sappiamo dove vai, e come possiamo conoscere la via?". Scolaro un po’ duro di testa, ma sempre schietto, quando non capisce una cosa lo dice. E Gesù riassume per lui tutto l’insegnamento: "Io sono la via, la verità e la vita". Ora arriviamo alla sua uscita più clamorosa, che gli resterà appiccicata per sempre, e troppo severamente. Giovanni, capitolo 20: Gesù è risorto; è apparso ai discepoli, tra i quali non c’era Tommaso. E lui, sentendo parlare di risurrezione “solo da loro”, esige di toccare con mano. E’ a loro che parla, non a Gesù. E Gesù viene, otto giorni dopo, lo invita a “controllare”... Ed ecco che Tommaso, il pignolo, vola fulmineo ed entusiasta alla conclusione, chiamando Gesù: “Mio Signore e mio Dio!”, come nessuno finora aveva mai fatto. E quasi gli suggerisce quella promessa per tutti, in tutti i tempi: "Beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno".
ll sole sorge alle ore 5,34 e tramonta alle ore 21,22.
“La pace non è soltanto assenza di guerra, ma una condizione generale nella quale la persona umana è in armonia con se stessa, in armonia con la natura e in armonia con gli altri. Tuttavia, far tacere le armi e spegnere i focolai di guerra rimane la condizione inevitabile per dare inizio ad un cammino che porta al raggiungimento della pace nei suoi differenti aspetti”. (Papa Francesco)