A volte, anche con l’aiuto della fiction, immaginiamo che i serpenti o i cinghiali possano volare via e non dare più fastidio alle colture dei campi od alle persone. La forza del pensiero giunge ad essere creativa, ma poi si ferma dinnanzi alla realtà. Se vogliamo affrontare la situazione con realismo, allora servono le parole pronunciate dal Papa contro il riarmo e per una pace duratura tra l’Ucraina e la Russia.
La forza salvifica del messaggio cristiano dovrebbe essere incanalata verso un dialogo scevro da pregiudizi e da rancori: chi si richiama ai valori della religione, non può fare finta di niente o ignorare la grande iniziativa di Francesco.
Non è che con la propaganda o con illusorie immaginazioni noi possiamo spostare la Terra Ucraina 1.000 Km. dopo il territorio Russo: finita l’orgia dei combattimenti e la triste conta dei morti, la Russia e l’Ucraina avranno un comune confine ed ogni occasione sarà buona per riaccendere la fiammata.
Porre l’Ucraina in Europa significa condividere in futuro il confine con la Russia ed è un errore che può costare molto caro. La gara tra chi dice “si” all’ingresso in Europa, non tiene conto del rischio fondamentale di uno scontro futuro con la Russia per difendere una realtà geografica che storicamente non fa parte né dell’Europa né dell’Occidente.
Certo, è giusto aiutare il popolo Ucraino a rialzarsi, a riprendere in mano liberamente il proprio futuro, a convivere con un’Europa amica, solidale, generosa; ma è bene che ognuno stia a casa sua proprio per non preparare altri conflitti mentre il pianeta è già in subbuglio per la crisi climatica, per la fame nel mondo e per altri numerosi scontri guerreschi, oltre 150 ignorati dalla grande stampa internazionale.
Si tratta, in fondo, di accettare la lezione di Aldo Moro sulla necessità di mantenere rapporti amichevoli con i Paesi confinanti: molti di essi attendono da anni di essere introdotti alla tavola Europea. Infine, qui in Italia – e non solo – vi sono tanti problemi scottanti ed il buon senso ci dice che l’Occidente è un’altra cosa e che bisogna evitare ogni possibile ostacolo presente e futuro verso la pace: duemila anni di Storia parlano chiaro.
I serpenti si arrampicano, ma non volano.