ECONOMIA - 19 aprile 2022, 12:00

Per la è prima volta i Forestali valdostani incrociano le braccia

In sessant'anni di storia mai era successo che Forestali e Vigili del Fuoco rivendicassero contemporaneamente l'equiparazione previdenziale e retributiva ai colleghi nazionali

Per la è prima volta i Forestali valdostani incrociano le braccia

Nel giornata di domani, mercoledì 20 aprile, ci sarà uno sciopero aderito anche dal Corpo Forestale dei Vigili del Fuoco, con i motivi che sono simili: da anni, i due Corpi chiedono l'equiparazione previdenziale e retributiva ai colleghi nazionali, ma sempre inascoltati.

Inascoltati. Sia i forestali sia i vigili del fuoco valdostani, da anni chiedono soluzioni perché lavorano sotto organico, in costante emergenza, con stipendi più bassi dei colleghi del resto d'Italia e con prospettive di pensione peggiori. I due Corpi avevano minacciato di astenersi dal lavoro nella prima giornata della Fiera di Sant'Orso, lo scorso 2 aprile, e lo faranno domani. Scenderanno in piazza, davanti al Palazzo regionale in piazza Albert Deffeyes, dalle 9 per far sentire la loro voce durante il previsto Consiglio regionale, rinviato però di una settimana.

Aderiscono allo sciopero tutte le sigle sindacali, sia i confederali di Cgil, Cisl, Savt e Uil, sia le sigle autonome. Il Corpo valdostano dei vigili del fuoco ha una pianta organica di 230 persone, ma i vigili operativi sono appena 156; per coprire tutti i turni e garantire ferie e malattia, ne servirebbero altri 30, di cui 10 capireparto. La situazione è molto simile per il Corpo forestale della Valle d'Aosta: l'organico è di 160 persone, sono in 110, circa un terzo. In entrambi i Corpi, il personale è sempre più vecchio e il turn-over non è garantito. "Vogliamo dignità per noi lavoratori, ma soprattutto vogliamo avere due Corpi che svolgono delle attività fondamentali della pubblica sicurezza, soccorso e tutela dell'ambiente in Valle d'Aosta". Lo dice Franco Trèves, forestale, delegato sindacale del Savt. Che aggiunge: "Chiediamo la revisione della legge regionale che regola il Corpo forestale, che ha 20 anni e va rivista perché è precedente allo scioglimento del Corpo nazionale nei Carabinieri forestali".

Le carenze di personale sono "aumentate in maniera esponenziale negli ultimi quattro anni, con i pensionamento di 'Quota 100', e ora siamo a circa un terzo della forza lavoro. Abbiamo un comando centrale e 14 stazioni locali: il comando ha disposto trasferimenti per tappare dei buchi, ma senza la nostra buona volontà alcune stazioni sarebbero già chiuse". Su questo, i sindacati denunciano "l'inerzia completa dell'amministrazione regionale sulle assunzioni, promesse in bilancio, ma dopo quattro mesi ancora inattuate". A livello di stipendio, i forestali chiedono "l'allineamento dell'indennità di pubblica sicurezza a quella che percepiscono le altre forze di polizia" e "l'euiparazione previdenziale alle altre forze di Polizia, con un'età di pensionamento di 60 anni". Oggi invece, secondo Trèves e gli altri delegati, "siamo sottoposti a requisiti psicofisici stringenti, anche per la sicurezza degli utenti, ma che tutelano solo la Regione, non i lavoratori".

Trèves si chiede: "Se non ci si muove adesso, ci troviamo tra 10 anni con un Corpo di persone di 70 anni: come faremo a quell'età a tirar fuori uno da sotto una valanga, a spegnere un incendio?". Problemi simili a quelli dei vigili del fuoco. Roberto Uva del Conapo spiega: "Se la Regione fosse un buon datore di lavoro, cercherebbe di non far mancare un personale che gli garantisce un servizio fondamentale per la sicurezza pubblica e la prevenzione. Negli ultimi cinque anni sono stati assunti tre vigili del fuoco".

I vigili del fuoco erano già scesi in piazza quattro anni fa. "Da allora non è cambiato nulla. Prima del 2000 eravamo nazionali. Nel contratto nazionale ci sono tante piccole voci, si sono dimenticati di scriverle anche nel nostro. Abbiamo chiesto tante volte alla Regione come si possa fare il vigile del fuoco in Valle ed essere pagato in modo diverso da chi lo fa a Ivrea. È lo stesso lavoro, ci sono le stesse competenze". Per questo, "abbiamo chiesto più volte, senza risposta, che se non è possibile rivedere il nostro contratto, ci rimandino sotto lo Stato".

Giuseppe Vona della Cgil aggiunge: "Le soluzioni sono due. L'istituzione di un 'comparto soccorso e sicurezza', un primo passo per risolvere i problemi, perché i vigili del fuoco e i forestali devono stare in un loro comparto, che darebbe la possibilità di risolvere gran parte degli attuali problemi". Per la parte di stipendi e pensioni, "serve una norma di attuazione, che è già stata richiesta dalla Commissione Paritetica. Su questo, chiederemo un impegno politico perché è almeno quattro anni che abbiamo un completo silenzio da parte della Regione". In caso di nuovi silenzi, saranno convocate altre giornate di sciopero, a oltranza.

red.

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