Block Notes - 10 aprile 2022, 12:00

HO RITROVATO J.

Block Notes è una rubrica settimanale promossa dall’associazione Comunque Valdostani con l’obiettivo di avvicinare i Cittadini al Palazzo e aprire il Palazzo ai Cittadini. L’Associazione Comunque Valdostani ringrazia il Sindaco di Aosta, Gianni Nuti, che con entusiasmo ha aderito alla proposta

HO RITROVATO J.

J. era un bimbo di quattro anni biondo, dal viso morbido, spesso arrossato dal freddo. Quando compariva dalla porta con la sua chitarra in mano sorrideva a tratti e le guance si segnavano con due fossette rassicuranti, simbolo di una mitezza che persiste anche in età adulta, nonostante la vita aggiunga altri segni di forza e di dolore.

Faticavo a incrociare i suoi occhi chiarissimi, intenti a scrutare ogni angolo della stanza e poi a fissarsi al di là dello spazio apparente. Guardava oltre e dentro di sé J., si interrogava per capire con quale sguardo catturare il mondo e farlo suo. Eravamo in due alla ricerca del nostro destino incerto e ci incrociavamo nel nome della musica, l’arte della misura e del sogno.

Negli occhi chiarissimi c’era già la sapienza del calcolo, quando s’ingegnava per dominare i suoi gesti e produrre i suoni incatenati che avevamo deciso di far scaturire dalla cassa armonica, la nostra lampada magica… Per parte mia facevo, in silenzio, le domande ultime a quel piccolo uomo come se fosse il mio oracolo: dimmi chi siamo e che ne sarà di noi… Ci provavo mostrandogli ciò che sapevo, tentavo di dargli il coraggio che serve per dire alla vita: ci sono, dammi il mio posto. Lo facevo per lui, lo chiedevo per me.

Si è “esplicato” J., ha disteso i suoi angoli chiusi e ha raccolto, viaggiando, ogni atomo, ogni tratto del cosmo incontrato; ha ordinato il suo tempo per scoprire che vivere è contare, costruire, immaginare… Ora è un uomo solido, maturo, forte di un pensiero risoluto, di una dolcezza fine: un ingegnere meccanico – per progettare e comporre un’opera – esperto in fluidodinamica computazionale – per sciogliere la materia in un fenomeno instabile e misurabile insieme, che parte dal presente e calcola il futuro – pronto a ideare, insieme ad altri tre amici, uno strumento astratto capace di rendere più armoniosa la vita concreta di tutti.

Ma per fare questo salto d’immaginazione, oltre la realtà conosciuta J. è tornato a casa. Dopo aver vissuto altrove per molti anni con il suo bagaglio di storie del pianeta ritrova le sue montagne che, come nessun altro paesaggio, sono capaci di ispirare le imprese più ardite, di pretendere gli sforzi più estremi, di consegnare, alla fine, la pienezza di un orizzonte infinito. È tornato ai suoi cari, che lo amano di un amore altrettanto smisurato, ma portando con sé un pezzo di mondo: una donna minuta, discreta, dal sorriso ancora più aperto del suo, ma le stesse fossette di lato…

Li ho sposati. A parole li ho condotti su un ponte che porta dal certo all’ignoto.

Questo è rito: trasformare il presente e accendere un sogno che inaugura un domani di mistero e di desideri.

È venuto ad Aosta a sposarsi per me J. dopo oltre vent’anni, per riprendere il filo d’affetto che si era tessuto intorno alle nostre incertezze e mai si era infranto. Ho trovato quegli occhi, ma più fermi, penetranti, incidenti.

Non ho fatto che piangere mentre cercavo di dirgli quanto ero grato d’avermi tenuto tra i suoi pensieri mentre errava come avventuriero per le strade del mondo, perché questi sono lampi di vita eterna.

Non ho fatto che piangere quando ho condiviso con lui la fortuna di avere vissuto entrambi da ricchi, per l’intensità e la moltitudine delle esperienze accumulate, quando ho sottolineato che è rimasto loro molto ancora da fare, ma la ragione del rito che abbiamo celebrato con solennità è che ogni piccola goccia di vita succhiata e fatta loro d’ora in poi, ogni conquista autentica e duratura troverà la forza, il colore e la ragione d’essere nei loro legami amorosi.

E questi vanno coltivati con sapienza e coraggio affinché continuino a trasformare il nostro miserabile, provvisorio Tempo per avvicinarlo verso quello Infinito.

Gianni Nuti

Ti potrebbero interessare anche:

SU