CRONACA - 05 febbraio 2022, 09:00

Proteste caro-bollette

Bollette alle stelle, commercianti e famiglie allo stremo, ma in Valle tutti, o quasi tutti, tacciono

Proteste caro-bollette

Anche alcuni commercianti valdostani hanno deciso di protestare conto il caro-bollette, tante famiglie sono stremo ma tutti tacciono. Ma se i commercianti pre prostesta spegneranno le luci delle vetrine e delle insegne le famiglie che possono fare? Subire subire subire.

A tutto questo aggiungiamo che da gennaio a dicembre dello scorso anno Faib (Federazione Autonoma Italiana Benzinai) ha stimato per gli impianti di distribuzione carburanti un + 135% di rincari pari a circa 1500 euro in più per ogni attività. Una situazione che sta diventando insostenibile, tra i costi energetici che gravano sempre di più sugli impianti e l’aumento dei costi petroliferi che ha portato ad un forte rialzo i prezzi dei carburanti.

Confesercenti denuncia: “Aumenti del 50% sull’energia, 300 milioni di costi in più per i ristoratori valdostani una follia, situazione insostenibile. Il Governo e la Regione intervenga subito”.

Il centro studi di Confesercenti ha messo in luce un aumento sull’energia elettrica, per le attività di ristorazione e somministrazione, con una percentuale che oscilla tra il 45% e il 53%. Costi in più insostenibili per le aziende che mediamente pagano una bolletta di fornitura di energia elettrica che si aggira intorno ai 1.500 euro al mese e il loro aumento di dicembre è stato mediamente di 750.

A questo insostenibile aumento, ovviamente, va aggiunta l’IVA del 22%, che è un regalo alla comunità europea di ulteriori 5 milioni di euro al mese. Le nostre aziende, da sole, non possono sostenere questi aumenti. Se il Governo non si deciderà ad intervenire in maniera seria e decisa, gli imprenditori saranno costretti ad alzare bandiera bianca.

E le famiglie? Per le famiglie il caro bollette "è uno tsunami": l'aumento medio è del 60% per l'energia elettrica e del 65% per il gas rispetto allo stesso periodo del 2019; nel 2022 sborseranno 800 euro in più. Secondo l’allarme lanciato dalle associazioni dei consumatori attività produttive, negozi e imprese dovranno adeguare i propri listini al pubblico per sostenere i maggiori costi energetici facendo ricadere dunque gli aumenti ancora sulle famiglie in termini di maggiore spesa per i consumi, dal caffè al bar all’abbigliamento ai prodotti alimentari, ma anche per i servizi e il turismo.

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CVA Energie, nella logica di preservare la clientela domestica dall'aumento dell'energia elettrica, ha già previsto interventi nel portafoglio clienti del mercato libero, riconoscendo a tutti i contratti di utenza domestica (prima e seconda casa) una percentuale di sconto del 40% sulla componente energia del prezzo stabilito dall'autorità nazionale, in modo da calmierare e ridurre gli effetti degli aumenti.

Interventi anche sui contratti a uso diverso dalle abitazioni (servizi e piccole partite IVA), con uno sconto del 10% sul prezzo della componente energia; per questi clienti c'è anche la possibilità di aderire al nuovo prodotto tariffario a prezzo fisso.

Riguardo al portafoglio clienti per il servizio in fornitura col servizio di maggior tutela, sotto il marchio Enerbaltea, non è possibile porre in essere azioni per intervenire sull'aumento dei prezzi decisi a livello nazionale, ma è data la possibilità di passare subito il proprio contratto sul mercato libero, con uno sconto del 40% per le prime e le seconde case in Valle d'Aosta e del 10% per i servizi e piccole partite IVA.

 

pi.mi.

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