Caro PIERO,
c’era un tempo nel quale la Valle d’Aosta veniva frequentata da Nenni, da Togliatti, dai Papi e dai Presidenti della Repubblica. Adesso, siamo finiti nel dimenticatoio. Ricordo ancora la cena con Scalfaro alla Grotta Azzurra, il pranzo con Ollietti e Nino Gullotti al Couronne, la visita di Spadolini con sosta al Nazionale quando per 20 minuti mi ha parlato di Federico Chabod, il caffè con Mariano Rumor nel dehors del Pollano, le soste di Donat Cattin e di Fanfani a Saint Vincent, la visita di Giovanni Leone nel 1972, quelle di De Gaulle nel 1966 e quelle successive di Chirac.
Ti mando la foto di Saragat, un grande amico della Valle d’Aosta ed anche un vero signore della politica capace di emergere dalle trame dei poteri romani. Riconoscerai Milanesio, Caveri, Saragat, Amato Berthet, Alberto Chamonin e Pietro Germano. La foto appartiene all’archivio di Severino Caveri, una ricca documentazione salvata dal figlio Renato. La Valle d’Aosta ha ben pochi amici a Roma; abbiamo bisogno di un amico al Quirinale.
Un caro saluto.
Grazie Caro Presidente, hai proprio ragione. La questione è che in troppi hanno perso la memoria o non vogliono averla o non conoscono la storia della nostra Petite Patrie e pensano solo alla propria rendita personale e non si curano del bene comune. pi.mi.





