Consiglio Valle Comuni - 09 dicembre 2021, 20:25

Accordo tra Italia e Svizzera sui confini passanti per il Plateau Rosà

Tutto nasce dal "confine mobile" tra Italia e Svizzera previsto da un accordo bilaterale del 2009

Diagramma dello scioglimento dei ghiacci Ufficio federale di topografia swisstopo

Diagramma dello scioglimento dei ghiacci Ufficio federale di topografia swisstopo

Il gruppo consiliare Pour l’Autonomie apprende con viva soddisfazione che sono stati individuati i termini dell’accordo tra Italia e Svizzera, relativi ai confini passanti per il Plateau Rosà.

«Per ben due volte abbiamo portato in Consiglio regionale la questione relativa alla tutela dei confini italo-svizzeri e al futuro del Rifugio Guide del Cervino, ritenendola tra le priorità, per troppo tempo in attesa di una definizione - ricordano i Consiglieri Marco Carrel e Augusto Rollandin -: la prima volta nel febbraio 2021 e poi, non avendo ricevuto esaurienti risposte, proseguendo con un secondo atto ispettivo attraverso un’interrogazione nel maggio 2021.»

«Dopo una lunga attesa - proseguono -, finalmente sembra che la Commissione incaricata abbia trovato un accordo che ci restituisce il pieno possesso del Rifugio e della Capanna Carrel, come da noi più volte auspicato. Non possiamo quindi che esprimere la nostra speranza che l’annosa controversia trovi al più presto possibile una conclusione con la sigla del definitivo accordo internazionale.»

Il confine si sposta e il rifugio finisce in Svizzera

Con lo scioglimento dei ghiacciai si è spostato in alcuni tratti il confine tra Italia e Svizzera lungo le Alpi. E questo fatto incomincia a creare qualche piccolo grattacapo.

Questo contenuto è stato pubblicato il 24 aprile 2018 - 17:08 <time datetime="2018-04-24T17:08:00+02:00" class="si-detail__date"> 24 aprile 2018 - 17:08 </time>

tvsvizzera/ats/spal

Lo sta sperimentando la società proprietaria dell'omonimo rifugio Guide del Cervino (o Testa Grigia), a 3'480 metri sul Plateau Rosa che secondo le ultime rilevazioni sarebbe sconfinato per tre quarti in territorio elvetico.

La cosa di per sé potrebbe sembrare irrilevante senonché recentemente sono sorti i primi problemi, quando la società delle guide, proprietaria dell'immobile, ha tentato di avviare l'iter per la ristrutturazione che rischia di non poter proseguire, intrappolato nel groviglio delle competenze tra il comune valdostano di Valtournenche e quello altovallesano di Zermatt e delle differenti normative nazionali. Della questione si occuperà una Commissione paritetica in programma.

Tutto nasce dal "confine mobile" tra Italia e Svizzera previsto da un accordo bilaterale del 2009. Un'invenzione resa necessaria dopo che lo scioglimento dei ghiacciai ha cancellato i riferimenti storici: il confine coincide ora con la linea di cresta che nel frattempo è emersa e che nei pressi del Piccolo Cervino (o Klein Matterhorn) taglia a metà il rifugio e anche l'adiacente scuola di sci.

ascova

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