La procura di Aosta ha chiuso le indagini dell'inchiesta sulla somministrazione 'irregolare' di vaccini Covid-19 nella regione alpina.
Il medico valdostano Helene Imperial, 44 anni (foto sotto), e l'infermiera professionale Laura Plati (53, foto in basso a dx) rispettivamente funzionarie dell'assessorato regionale alla Sanità e dirigente dell'Usl addetta al coordinamento degli operatori di InfoVaccini, sono indagate dalla Procura di Aosta con l'accusa di peculato.
Dopo le richieste di archiviazione per tre consiglieri regionali (Caveri, Baccega e Sammaritani) e il 415 bis formulato nei confronti del Presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin, si è chiusa così l'inchiesta sulla presunta somministrazione irregolare di vaccini Covid-19 in Valle d'Aosta, condotta dal Nas di Aosta e coordinata dai pm Francesco Pizzato e Luca Ceccanti.
Secondo gli inquirenti Imperial ha trasmesso a Plati i nominativi di una decina di persone a lei vicine - parenti e amici - affinchè venissero inseriti nell'elenco dei soggetti da vaccinare nonostante non ne avessero ancora il diritto.
E' stata una mail di servizio, anzi quasi di 'cortesia' l'elemento principale a metterle nei guai.
La mail 'galeotta' fu inviata da Imperial a Plati lo scorso marzo, nei giorni in cui si erano diffuse le allarmanti notizie sul ritiro di alcuni lotti del vaccino Astrazeneca per il sospetto di problematiche seguenti alla somministrazione e molti utenti prenotati per la prima dose avevano declinato l'appuntamento.
Diversi anziani, inoltre, allertati un'ora per l'altra, non erano riusciti a organizzarsi per raggiungere in tempo la sede vaccinale.
Così Helène Imperial aveva scritto una mail a Laura Plati spiegandole che, se ci fosse stata necessità di 'riempire dei buchi' evitando così di gettare dosi di vaccino non utilizzate da utenti prenotati che le avevano rifiutate, lei avrebbe potuto indicare dei nominativi di persone disposte a farsi vaccinare. Imperial aveva precisato di non essere intenzionata a privare nessuno del diritto di vaccinarsi, ma solo di voler colmare i vuoti nelle liste.
L'accusa di peculato deriva dalla possibile sottrazione del vaccino destinato ad altre persone.





