Diversi arresti sono stati eseguito in Valle questa mattina dalla Squadra Narcotici della Squadra mobile della Questura di Aosta nell'ambito di una maxi operazione che ha permesso di smantellare un fiorente traffico di cocaina operato da un gruppo di spacciatori italiani e albanesi soprattutto nel capoluogo e nella plaine.
Cinque persone sono finite in manette, una è attivamente ricercata; le misure cautelari domiciliari per l'operazione denominata 'Illirycum' sarebbero state disposte per cinque albanesi e un italiano (e non quattro italiani e due albanesi come ritenuto in precedenza). Uno degli albanesi risulta ancora latitante.
Mesi di accurate indagini avviate nel novembre 2020 da parte della polizia per accertare la rete di smercio di un gruppo bene organizzato e radicato sul territorio. Nel corso dell'operazione è stato sequestrato mezzo chilo di cocaina pronta per essere venduta.
Tutti sono accusati di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio; sequestrata droga e strumenti atti allo smercio. Una conferenza stampa è stata organizzata per le ore 12 di oggi in Questura.
In Valle d'Aosta passano, e a volte si fermano, 'fiumi' di cocaina
Quella iniziata all'alba di oggi è solo l'ultima di una lunga serie di operazioni contro il traffico di cocaina nella nostra regione.
Dall'inizio degli anni 2000 sono state diverse le inchieste della procura aostana che portarono ad arresti talvolta eclatanti e al sequestro complessivo di decine di chili di droga.
Le indagini in due decenni hanno coinvolto non solo Aosta ma piccole, ridenti e 'insospettabili' località quali Morgex, Sarre, Chatillon, Saint Vincent, Cervinia, Jovençan, Gressan o miti frazioni come ad esempio Porossan, collina del capoluogo.
E tutte dimostrano inequivocabilmente come il fiume di 'coca' che partiva spesso dai Paesi Bassi passasse necessariamente dall'Albania prima e dalla Valle d'Aosta poi per giungere sulle piazze di Torino, Genova ma soprattutto della 'Milano-bene', quella che ha tanti soldi per pagare tanta cocaina. Vent'anni fa poco stupefacente si 'perdeva' sul mercato valdostano, ma dalle frontiere della Petite Patrie una porzione sempre maggiore di cocaina dopo essere passata ha iniziato a fermarsi nel fondo Valle, raggiungendo spesso e in grande quantità le località turistiche dello sci. E le diverse 'reti' di traffico hanno visto spesso gli stessi volti agire in più e diversi contesti.