CRONACA - 28 settembre 2021, 08:00

Charvensod: La nuova sfida della Giunta è realizzare una biblioteca del tempo e dei tempi

Il sindaco Ronny Borbey 'La nostra Amministrazione comunale ha sempre amato le sfide. Quella che vogliamo mettere in atto ora è, certamente, difficile ma anche decisamente stimolante. Vogliamo infatti ripensare al ruolo e alle funzioni della Biblioteca comunale'

Charvensod: La nuova sfida della Giunta è realizzare una biblioteca del tempo e dei tempi

La Biblioteca di Charvensod è stata istituita con una delibera del Consiglio comunale, nel 1991. In questi trent’anni, oltre al tradizionale prestito libri, tante, variegate e molteplici sono state le attività organizzate dalle Commissioni di gestione, che si sono succedute. Oggi la Giunta Borbey, con il convinto sostegno della Giunta comunale e della presidente della commissione della biblioteca e consigliere comunale Chiara Bernardi (nella foto in basso), ha un progetto ambizioso realizzare la Biblioteca del tempo.

Sindaco ci spiega il suo progetto?

"Lo sviluppo di una nuova forma di Biblioteca passa, secondo noi, anche attraverso la conservazione e la valorizzazione dell’archivio storico comunale. Ciò che rende unico un comune, che ne determina ancora oggi la sua esistenza non sono i servizi che fornisce, ormai per lo più standardizzati, ma la sua identità che è deducibile dal proprio archivio storico comunale. Dobbiamo quindi lavorare perché quel patrimonio di documenti, che raccontano la storia del comune e le storie dei suoi abitanti, non si perda, ma venga invece studiato e approfondito. L’archivio storico, memoria del tempo, può diventare motivo di curiosità per suscitare studi o tesi di laurea".

Perché questa scelta?

"La nostra Amministrazione si trova ad un bivio, mantenere in essere l’esistente, in un locale non idoneo a ospitare altri libri o iniziative di un certo tipo o sperimentare invece un nuovo corso della Biblioteca, al passo con le mutate esigenze della popolazione e della società in generale".

Quindi?

"Non abbiamo avuto dubbi e abbiamo deciso di provare ad intraprendere una nuova strada, l’idea di mantenere la situazione immutata non ci ha convinti, non vogliamo una biblioteca presente sulla carta ma non nei fatti, non vogliamo una biblioteca sacrificata in spazi limitati, non vogliamo una biblioteca in agonia. Vogliamo invece una biblioteca viva, una biblioteca che promuova, in forme nuove, la lettura e la scrittura, vogliamo una biblioteca che valorizzi il nostro patrimonio storico e culturale, vogliamo una biblioteca che dia visibilità al ricco archivio storico, memoria e identità della nostra Comunità. Vogliamo, in sintesi, una biblioteca del tempo e dei tempi".

Altre ipotesi...

"No. Al momento, le ipotesi sono tante. Per avviare il processo era però necessario procedere con la revoca della convenzione per la condivisione della figura dell’aiuto bibliotecario; le otto ore settimanali dell’aiuto bibliotecario che prevedeva la convenzione non sono sufficienti per avviare una radicale trasformazione della Biblioteca. Vogliamo ricoprire il posto vacante con una figura che possa dedicare più tempo e più energie a questo ripensamento".

Perché cambiare?

"Negli anni l’approccio alla lettura si è modificato. Le nuove tecnologie permettono un accesso ai libri diverso rispetto al tradizionale; cosi come la possibilità di acquistare gli stessi pressoché ovunque; la vicinanza poi tra la nostra Biblioteca e quella regionale determina una scarsa frequentazione della struttura comunale per il prestito libri mentre restano partecipati i corsi e le iniziative promossi a livello territoriale comunale".

Che ruolo gioca nel suo progetto la Regione?

"Abbiamo avviato una interlocuzione con l’Amministrazione regionale per concordare una possibile sperimentazione che vada oltre il prestito libri cartacei e che preveda altro".

La culture avant tout?

"Anche! Ci piacerebbe una biblioteca dei tempi, al passo con ciò che il mondo oggi chiede, al passo con i tempi. Vorremmo quindi che tutto il territorio stimolasse la lettura e la scrittura, con l’ausilio delle nuove tecnologie. Le aree gioco potrebbero diventare anch’esse mezzo di promozione culturale, ad esempio tramite l’apposizione di QRcode che rimandino a pubblicazioni, pensate magari per temi, da sviluppare mensilmente. Il territorio comunale potrebbe essere, a sua volta, stimolo per la scrittura. I paesaggi, la natura, le testimonianze storiche possono dare il via a racconti, poesie o altro".

Una biblioteca di ampio respiro...

"La biblioteca non sarebbe più sacrificata in un limitato spazio fisico ma conquisterebbe gli spazi aperti, raggiungendo così anche l’obiettivo di far conoscere, sempre di più, il nostro territorio comunale. Immaginare di vedere ragazzi o adulti, ad esempio nelle nostre aree verdi, non limitati a chattare o ad utilizzare i social, ma impegnati, anche con l’uso delle nuove tecnologie, a leggere, approfondire, scrivere o dilettarsi nelle arti, sarebbe un risultato nobile, al passo con i tempi e in cui il prezioso tempo che viviamo è utilizzato in modo pieno, stimolante e arricchente.

Biblioteca del tempo calata nel territorio?

"Certo. Una biblioteca di questo tipo potrebbe promuovere tutto il territorio comunale, essere punto di riferimento per gli abitanti del comune o per i turisti, sarebbe custode del tempo passato, promotrice del tempo in cui si vive e al passo con i tempi del mondo. Questa è la sfida che abbiamo deciso di iniziare".

LA STORIA RECENTE DELLA BIBLIOTECA

La Biblioteca, nel 2013, viene trasferita dalla sua sede principale, nella sede dell’ex Municipio al Capoluogo, in un locale nell’attuale Casa comunale, questo perché i suoi spazi originari sono stati destinati ad ospitare il plesso della scuola primaria del Capoluogo, chiuso per problemi statici. Negli anni successivi l’aiuto bibliotecario, vincitore di altro concorso pubblico, ha reso vacante il posto, non ricopribile a causa dell’assenza di graduatorie utili.

Si è quindi proceduto, nel 2015, a stipulare una convenzione con il Comune di Pollein per la condivisione della figura dell’aiuto bibliotecario per 8 ore settimanali. Nel 2018, a seguito del completamento del nuovo plesso scolastico del Capoluogo, intitolato alla maestra Adelline Lucianaz, il fabbricato della ex biblioteca è stato destinato a sede delle Associazioni comunali, nello specifico la sezione locale degli Alpini, lo Ski-club Chamolé, la Pro Loco, l’associazione di teatro popolare Le Digourdì, l’associazione di promozione turistica locale Charvensod Experience, tutte dotate di sale autonome, oltre ad uno spazio comune utilizzato dalle associazioni locali di Rebatta e Fiolet, dai Cacciatori e pescatori, dal Comité Amis des Batailles de Reines.

"La nostra Amministrazione - prosegue il sindaco - ha ritenuto opportuno concedere alle associazioni locali una idonea sede per le loro attività, considerato fondamentale il loro ruolo sociale per la comunità di Charvensod. Il fabbricato è così diventato la Maison des Associations César Savioz, primo sindaco del ricostituito comune di Charvensod nel 1946. Nonostante queste oggettive difficoltà, le commissioni di gestione hanno proseguito nella promozione della lettura, della scrittura e della cultura in generale, nonché nella valorizzazione del territorio e del patrimonio storico e culturale del nostro Comune, attraverso corsi, iniziative, eventi e mantenendo, ferma, la collaborazione con i plessi scolastici comunali con appositi finanziamenti a progetti specifici".

ascova

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