Prima gatta da pelare per il nuovo presidente della finanziaria regionale, Nicola Rosset, a poche ore dalla sua nomina. Su proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, il Consiglio dei ministri ha infatti impugnato la legge regionale numero 16 del 13 luglio scorso, recante "Disposizioni in materia di funzionamento e limiti ai compensi degli organi societari di Finaosta spa, nonché di operazioni societarie. Modificazioni alla legge regionale 16 marzo 2006, n. 7".
Secondo il Governo "talune disposizioni violano il principio di coordinamento della finanza pubblica di cui all'articolo 117, terzo comma, della Costituzione". L'articolo in questione norma le competenze di potestà legislativa di Stato e Regioni.
Sotto accusa è l'articolo 2 della legge regionale, che prevede come i compensi spettanti al Presidente e ai membri del consiglio di amministrazione "sono stabiliti dall'assemblea in misura non superiore al doppio di quella prevista per i componenti in carica alla data di approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2020".
Norma che per il Governo Draghi é "in contrasto con la normativa statale vigente“ perchè stabilisce un aumento dei compensi degli organi sociali di Finaosta, “in ragione degli elementi nuovi e aggiuntivi rispetto a quelli che hanno determinato la precedente definizione dei compensi degli organi sociali stabiliti dall’Assemblea di Finaosta”, che erano rimasti fermi al limite dell’80% del costo sostenuto nell’anno 2013.
Nell'impugnazione è evidenziato che "con riguardo alla questione concernente i compensi corrisposti agli organi delle partecipate la Corte dei conti ha rilevato che il limite fissato dalla legge (in base alle quali il costo annuale sostenuto per i compensi degli amministratori, ivi compresa la remunerazione di quelli investiti di particolari cariche, non può superare l’ottanta per cento del costo complessivamente sostenuto nell’anno 2013), è preordinato a garantire il coordinamento della finanza pubblica”. Tutti elementi che confermerebbero al Ministero la validità dell'impugnazione.





