ATTUALITÀ - 02 settembre 2021, 08:00

A Merano temono di fare linguisticamente la fine della Valle d'Aosta

La SVP propone di vincolare l'iscrizione nelle scuole tedesche alle conoscenze linguistiche dei genitori

Katharina Zeller, candidata sindaco di Merano

Katharina Zeller, candidata sindaco di Merano

Secondo la SVP della città sul Passirio “affinché l'Alto Adige possa conservare in futuro i vantaggi della diversità linguistica, i singoli gruppi linguistici devono essere preservati e protetti”. Se “l'insegnamento delle lingue nelle scuole di lingua tedesca e italiana dev'essere migliorato e ampliato, l'opportunità duramente conquistata di seguire le lezioni scolastiche nella propria madrelingua non deve essere messa in alcun modo in discussione”.

Come riporta il sito https://www.salto.bz/ a rimarcare il concetto, in prima persona, è la candidata sindaca Katharina Zeller che non era ancora intervenuta nella discussione: “Cortili scolastici e mense comuni, doposcuola misti (“gemischtsprachig” nella versione originale del testo in lingua tedesca, ndr) e mescolanza a livello associativo sono misure importanti per avvicinare i gruppi linguistici e promuovere l'arricchimento reciproco. Bisogna però evitare che un gruppo linguistico predomini e si vada nella direzione del monolinguismo”.

Lo spauracchio Valle d'Aosta

Come riporta l’articolo di Valentino Liberto, più clamoroso il paragrafo successivo, che sembra ricalcare parola per parola la miglior tradizione di Süd-Tiroler Freiheit: “Lo sappiamo dalla vita quotidiana – quando italiano e tedesco si incontrano, di solito si parla in italiano. I genitori dei bambini di lingua tedesca e il personale docente conoscono la realtà: in molti cortili delle scuole tedesche, l'italiano è talvolta parlato più del tedesco”.

“Un'altra esperienza è quella di Aosta”, prosegue la Volkspartei citando l'ormai immancabile (quanto inappropriato) esempio valdostano, “dove l'introduzione di scuole miste (gemischtsprachig) non ha avuto successo, anzi – oggi si parla prevalentemente italiano, la minoranza è praticamente scomparsa”.

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ascova

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