AMBIENTE - 04 agosto 2021, 15:35

Comitato'Cime Bianche', 'svelate le mire di Zermatt sul comprensorio'

Uno scorcio del vallone di Cime Bianche

Uno scorcio del vallone di Cime Bianche

Il Comitato ambientalista 'Ripartire dalle Cime Bianche' ne è convinto: "Agli operatori e" ai politici di Zermatt non importa nulla del vallone delle Cime Bianche, delle sue peculiarità, del futuro di Ayas o delle altre vallate valdostane. A loro interessa unicamente poter condurre un'operazione d'immagine per vendere Zermatt come il più grande comprensorio sciistico del mondo, senza neppure citare il comprensorio con Cervinia o la Valle d'Aosta". Il Comitato si oppone alla realizzazione del collegamento funiviario nel vallone omonimo per collegare i comprensori del Cervino (e quindi Zermatt) e del Monterosa Ski.

E cita un articolo pubblicato domenica 1 agosto sul quotidiano svizzero "Le Matin" dal titolo "Une liaison hors norme vers Zermatt secoue le val d'Aoste" (un collegamento fuorilegge verso Zermatt agita la Valle d'Aosta). Secondo il Comitato, coordinato da Marcello Dondeynaz, il reportage "svela apertamente quali sono le aspettative di Zermatt e la confusione della società Monterosa in relazione allo studio preliminare per il collegamento funiviario". 'Ripartire da Cime Bianche' cita alcuni passaggi dell'articolo: "È chiaro che ci impegneremo con nostri cugini valdostani per fare risplendere Zermatt... presso di loro".

Il Comitato, poi, definisce "imbarazzante" l'atteggiamento della Monterosa spa, "che da un lato propone nel bando (non ancora consultabile) l'intervento più distruttivo immaginabile (una serie di telecabine nel cuore del vallone), dall'altro accenna a non si sa quali soluzioni innovative o, per la prima volta, alla possibilità che forse non se ne farà nulla. In effetti, non se ne farà nulla perché la normativa di tutela lo vieta". Il comitato definisce "penoso e inaccettabile" il "continuo tentativo di mistificare i fatti, sostenendo che nel 2015 si sarebbe svolto un referendum con il quale l'80% degli abitanti delle tre valli si sarebbe detto favorevole al collegamento".

Quello era "un questionario ai soli capifamiglia, talmente fazioso che passavi per scemo se rispondevi di 'no' alle domande. Tanto che ad Ayas il questionario fu preso in considerazione da meno della metà delle famiglie: 289 su oltre 600 (230 favorevoli). Dalla società Monterosa ci attendiamo più trasparenza e meno propaganda" perché "amministrano soldi nostri".

i.d.

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