L’amicizia è una forma dell’affettività essenziale per la vita di un essere umano, forse la più importante.
Meno vincolante dell’amore, meno soggetta a vertigini e inabissamenti, la philia permette di coltivare affinità sottili e resistenti, accelera i tempi della comprensione delle cose per echeggiamento: io avverto ciò che l’altro sta pensando nel medesimo istante in cui elaboro un analogo concetto e perciò la mia idea di realtà si fa più chiara, acquista consistenza; e ancora imparo ad anticipare ciò che dirà o farà, e come questo contribuirà a costruirmi un archivio di comportamenti che saprò riconoscere anche in altre persone in futuro, permettendomi di prevenire conflitti, di dimostrare vera comprensione.
Questo tipo di legame nasce nell’infanzia acerbo e capriccioso, nell’adolescenza diventa esclusivo e potente: ci si appiglia l’un l’altro a mani strette per non farsi travolgere dalla tempesta della mente, dall’inadeguatezza del proprio corpo e dall’incontrollabilità dei pensieri. Quando si è adulti, questo sentimento permette di agire con libertà e nel contempo di percepire una consolante presenza amorosa, anche quando non fisicamente tangibile, anche se resta dormiente per anni.
Poi si fanno insieme esperienze di vita – lavorativa, artistica, sportiva, ricreativa – che diventano indelebili non tanto per i loro contenuti materiali o episodici – ho costruito questo, è successo quest’altro – ma per le persone con le quali si è condiviso il racconto, è stato ripetuto, rafforzato e trasformato cento e cento volte ancora.
Da adolescenti si scambiano le magliette, si presta la chitarra per la scampagnata fuori porta, si beve alla stessa bottiglia; da adulti si trasmettono notizie preziose, si offre la seconda casa o la propria auto, si piangono i dolori ciascuno sulla spalla dell’altro.
E ci si aiuta a vicenda a crescere, ad affrontare ostacoli, a rivelare a se stessi verità scomode sulle proprie esistenze che non riusciremmo mai ad ammettere da soli; nel contempo affiniamo gli strumenti per conoscere le verità nell’altro, anche quando sono offuscate dalle sue stesse difese, dalla paura di scoprirsi al mondo e di rivelare quello che è.
Quando si fa politica, le amicizie possono diventare pericolose perché l’aiuto rischia di mutare in facilitazione indebita, la conoscenza in connivenza, lo scambio in corruzione. Un uomo politico non può dire o agire a favore di un amico se questo lo avvantaggia rispetto a un altro cittadino che si trova in analoghe condizioni, né condividere esperienze nelle quali si costruiscono destini collettivi da una posizione di privilegio. Saranno molti i no che si dovranno dire e i silenzi da opporre a una domanda, rischiando di deludere, di sentirsi accusati d’essere diventati chi sa chi… Ma anche questo serve a smascherare le amicizie fittizie da quelle autentiche. Peraltro, non mancheranno i nuovi presunti amici, coloro che ostenteranno una intimità mai coltivata realmente, ci faranno sentire considerati e vezzeggiati, ma lasceranno dietro una scia di bava che odora e infastidisce.
Sarà per contro l’occasione di trovare nuovi amici, con i quali condividere una avventura totalizzante e impegnativa, una di quelle condizioni estreme nelle quali tutto si fa più acuto, dal riconoscimento corale alla gogna, dall’acrobazia più temeraria alla precipitazione senza paracadute e la fiducia reciproca è l’unico strumento capace di tenere saldi i tronchi della zattera e di permettere, alla fine, un approdo dolce, sabbioso: si affida una parte della vita nelle mani dell’altro perché la propria si riempia anche della sua e la paura del vuoto – che tutti proviamo – s’attenui.
Nella scoperta di una città e nell’impegno a curarla, con i propri limiti ma la massima intensità possibile, si ha così anche l’onore di sperimentare una forma speciale di amicizia: quella che si genera e matura per servire, dare risposte, rinnovare energie al maggior numero di persone possibili a loro prossime: i cittadini.
Ma con uno scopo ultimo, utopico eppure esaltante: che i cittadini, nelle loro infinite varietà e sostanze, diventino tutti, tra di loro, amici.