CULTURA - 02 luglio 2021, 08:00

Alla scoperta del sistema solare con André Scalise Meynet

L’attività dell’Associazione Sarre2Mila8 è ripresa con una serata dedicata alle più recenti missioni esplorative e di colonizzazione del sistema solare, in un incontro svoltosi in presenza, nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, nella chiesa parrocchiale di Saint-Maurice a Sarre mercoledì 30 giugno.

Foto Nasa

Foto Nasa

L’Associazione, presieduta da Lugino Vallet, promuove attività culturali e di aggregazione sociale,e tra le varie iniziative vuole dare spazio a giovani talenti della comunità di Sarre, che con impegno e competenza coltivano delle belle passioni.

Relatore di questa prima serata, dopo i mesi di lockdown, è stato André Scalise Meynet, ingegnere aerospaziale, da sempre appassionato del cosmo, che, dialogando con Umberto Druschovic, ha raccontato quali programmi si stanno compiendo per mandare l’uomo alla conquista dello spazio. Proprio Umberto Druschovic, in avvio di serata ha detto «pensando alla ripresa ci siamo chiesti: qual è l’argomento giusto, per tornare a guardare con speranza al futuro? E ci siamo detti che il tema più appropriato sarebbe stato proprio il cielo.»

André ha parlato per un’ora e mezza della passione che coltiva fin da bambino, e che ha poi approfondito nei suoi studi al Politecnico di Torino e in un costante aggiornamento.

Nella scoperta del sistema solare, ha esordito André, uno degli obiettivi più agognati rimane sempre la Luna. Dopo il primo allunaggio l’11 luglio 1969 da parte dell’Apollo 11, il ritorno sul pianeta è atteso per il 2024 con le missioni Artemis della NASA. Il programma prevede non solo che donne e uomini mettano di nuovo piede sulla Luna ma che sarà anche assemblata una stazione spaziale orbitante permanente intorno al nostro satellite naturale, ovvero un punto di appoggio per ulteriori missioni, un avamposto sul quale fermarsi per poi raggiungere la Luna o tornare sulla Terra.

Si guarda anche chiaramente a Marte. Da un punto di vista pratico sappiamo che è unico in tutto il sistema solare in quanto è un pianeta terrestre con un'atmosfera e un clima, la sua geologia è nota per essere molto varia e complessa. Il clima di Marte è cambiato nel corso della sua storia come per la Terra. Nel complesso, molte delle domande chiave nella scienza del sistema solare possono essere affrontate in modo efficace esplorando Marte. Questo sforzo serve anche a ispirare la prossima generazione di esploratori e ad espandere drasticamente la conoscenza umana.

Ci sono terremoti (o meglio “martemoti”), frane, tempeste di sabbia e si cercano le tracce di vita antica già dagli anni 70 del secolo scorso. Nel febbraio 2021 è quindi arrivata la missione Mars 2020 con il “rover Perseverance”, ovvero un veicolo robotizzato, delle dimensioni di una Jeep e alimentato da un piccolo generatore termoelettrico da fonte nucleare MMRTG, adibito a viaggiare e analizzare il suolo e l’ambiente marziano.

Nello scenario delle ricerche e dello sviluppo spaziale, al primo posto ci sono sempre gli americani con la NASA e alcuni partner industriali. Tuttavia, l’Europa, con l’ESA, l’Ente Spaziale Europeo, è al secondo posto, grazie all’importanza degli investimenti in questo campo. L’Ente è nato nel 1975 proprio per garantire al Vecchio Continente un accesso autonomo allo spazio, promuovere e coordinare le missioni finalizzate soprattutto alla ricerca scientifica e all’osservazione della Terra nonché del cosmo. Nell’ESA, l’Italia contribuisce finanziariamente e svolge un ruolo di tutto rilievo attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana, che ha sede a Roma, ma anche con importanti sedi di industrie a Torino, Milano e Roma. La Russia, con la quale nel 2022 l’Italia collaborerà per portare un orbiter, un lander ed un rover su Marte, è la migliore per precisione dei lanci di navicelle spaziali con astronauti verso la ISS (dalla base di Baikonur dal Kazakistan): basti pensare che lancio da lì impiega solo 4 ore per arrivare …, mentre quelli effettuati dagli americani ci impiegato più di un giorno. E poi c’è la Cina, che è il paese emergente.

Ma perché, ci si è chiesti, l’uomo fa queste missioni? La NASA certamente in senso strategico per dimostrare la supremazia americana dal punto di vista politico-economico come nazione, ma con anche lo scopo di condividere le scoperte con gli altri Paesi, migliorare la qualità della vita sulla Terra ed espandere lo spirito di esplorazione pacifica e internazionale dello spazio. Tuttavia sempre più, anche nell’abito delle missioni spaziali, dovrà essere garantita la sostenibilità delle attività.

Ci sarà quindi una commercializzazione dei servizi, nell’ambito delle telecomunicazioni, del volo spaziale umano privato, della ricerca di fonti minerarie, anche se, chiaramente, ci saranno ancora lanci militari per lo spionaggio e…

Per tutti poi rimane l’obiettivo della ricerca di forme di vita nello spazio.

ascova/pgc

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