Si è trattato di una presentazione delle planimetrie di progetto attuali che ha permesso ai presenti di prendere atto dello stato dell’arte e delle possibili criticità legate ad un cantiere che per molti anni inciderà sulla vivibilità della zona.
"In primo luogo - speiga uno dei coordinatori del comitato - si è cercato di spiegare che non sarebbe, comunque, un OSPEDALE NUOVO quello che si realizzerà sopra l’ex-parcheggio, ma un Ampliamento delle funzioni oggi svolte nel Parini. La nuova struttura, infatti, dovrebbe accogliere SOLO le degenze H24, cioè le acuzie, mentre tutti i restanti servizi e reparti rimarrebbero nell’ex-Mauriziano dove dovrebbero confluire anche la Psichiatria e il polo Materno-Infantile".
La preoccupazione maggiore evidenziata dai presenti era, però, legata alla viabilità, al movimento merci, alla chiusura al traffico di Viale Ginevra ed a tutte le problematiche che, per anni, dovrebbero subire gli abitanti della zona se partirà il cantiere per la terza fase, cioè la costruzione del nuovo elemento aggiuntivo.
"Un intervento edilizio per la cui realizzazione ci vorranno dai 6 agli 8 anni perché si tratterà di lavorare in un’area già ingolfata ed i mezzi pesanti - è stato ribadito - saranno costretti a convivere con una circolazione a Nord segnata da una via ad alto traffico internazionale ed a Sud con l’unico asse (Via Saint-Martin-de-Corléans) che resterà attivo per l’ordinaria viabilità attorno ad Aosta".
E' stato anche chiesto "quanto è alto il rischio che una volta ricominciati i lavori vengano a breve nuovamente interrotti per il ritrovamento di altri importanti resti archeologici la cui presenza è ampiamente descritta nella relazione del Comitato Scientifico in data 26 luglio 2016".
Al momento, in realtà, tutto è ancora fermo alla decisione del 12 maggio 2021 quando il Consiglio Regionale scelse di proseguire con l’ampliamento e la ristrutturazione. Da lì nessun passo operativo è ancora stato fatto. Nonostante alla base di tale motivazione ci fosse, sostanzialmente, la “fretta” di adottare il provvedimento che garantiva maggiore rapidità di intervento.
"Sembra che tutto si sia fermato a 16 anni fa", ha detto qualcuno che faceva già parte del precedente Comitato che portò al Referendum invalidato dall’assenteismo dei valdostani di allora.
“Il nostro obiettivo è informare – ha detto Yulia Yuzvikova, ingegnere clinico, a nome del Comitato - e continueremo a farlo perché, anche oggi, abbiamo capito quanta disinformazione ci sia attorno a questo tema che, lo ripetiamo, non riguarda solo l’Ospedale, ma una riorganizzazione complessiva del sistema sanitario valdostano".





