CRONACA - 08 giugno 2021, 19:18

Vaccinazione 'dimenticata' alla casa di cura Dahu e la Valle così restò arancione

L'ingresso della residenza Dahu a Brusson

L'ingresso della residenza Dahu a Brusson

Di qualcuno la colpa è, certamente, ma probabilmente non si saprà mai 'chi' perchè appena accortisi del problema Amministrazione regionale e Usl VdA hanno gestito la cosa rimpallandosi le responsabilità ma con tutta evidenza tacendole.

Fatto sta che se la Valle d'Aosta è stata l'unica regione italiana a rimanere in zona rossa quando le altre erano arancioni e poi l'unica a rimanere arancione quando le altre erano passate gialle è perchè dopo l'avvio della campagna vaccinale anti Covid per anziani e fasce deboli in Valle alcune residenze sanitarie assistenziali-Rsa e microcomunità per disabili psichici sono state inspiegabilmente 'dimenticate' dal piano di vaccinazione. Una in particolare: la residenza riabilitativa e terapeutica Dahu di Brusson, dove i pazienti sono, per natura tipica del disagio psichico, insofferenti a mascherine e norme di distanziamento e dove però tamponi e vaccini sono mancati più che altrove.

E così il 14 maggio scorso, due giorni dopo che l'assessore alla Sanità, Roberto Barmasse, in un'intervista alla Tigierre regionale aveva dichiarato che la nostra regione era rimasta l'unica in zona rossa perchè essendo piccolissima una differenza di pochi numeri poteva farci pendere da una parte o dall'altra della bilancia, all'ospedale Parini arrivarono sei degenti del Dahu contagiati dal focolaio che si era sviluppato tra le mura della struttura 'dimenticata' dalla campagna vaccinale. A quei sei se ne aggiunsero presto altri e proprio come aveva detto Barmasse la 'conta' dei nuovi contagiati sballò il dato dell'incidenza del contagio Covid lasciando la Valle indietro rispetto alle altre regioni e 'marchiata' di arancione. Una conseguenza che ci portiamo dietro ancora oggi, visto che saremo quasi certamente gli ultimi a diventar 'bianchi'.

patrizio gabetti

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