ECONOMIA - 28 maggio 2021, 11:01

Gare di pulizia e ristorazione degli ospedali all’epoca del Covid

C’è qualcosa di strano; l’Usl VdA ha fatto un appalto con la Regione Piemonte. Il Tar ha sospeso la gara e ora pare che stia affidando ad altri la pulizia degli ospedali

Gare di pulizia e ristorazione degli ospedali all’epoca del Covid

All’epoca del Covid tutti i valdostani hanno ben chiaro quanto sia importante la sanificazione degli ambienti, perché hanno scoperto che ci si può infettare di Covid 19 o altro toccando superfici non sanificate e/o disinfettate. Di più, l’Usl stessa invita alla sanificazione continua.

Chi va al centro prelievi del Parini si accorge però che nessuno sanifica le sedie, né le macchinette per pagare il ticket. Tutto questo a dimostrazione che che la pulizia e la sanificazione degli ambienti di lavoro sia svolta perfettamente e da aziende qualificate. A maggior ragione se il servizio riguarda i nostri ospedali pubblici: fulcro dell’emergenza sanitaria durante la pandemia Covid-19.

L’istituzione delle Centrali d’Acquisto a livello nazionale (CONSIP) e regionale avrebbe dovuto garantire una selezione accurata di concorrenti qualificati, ma... CONSIP ha bandito nell’aprile del 2015 una gara per la pulizia degli Enti Sanitari (ospedali e non).

La storia

Per le note vicende giudiziarie che hanno coinvolto ‘babbo Renzi’, nonché importanti player quali Romeo Gestioni, Manutencoop (ora Rekeep), CNS-Consorzio Nazionale Servizi, Kuadra, tutte condannate dall’Antitrust con multe di decine di milioni di euro, CONSIP è riuscita ad aggiudicare i diversi lotti della gara nazionale solo nella seconda metà del 2020.

Nel frattempo la maggior parte dei contratti sono stati prorogati contravvenendo alle direttive di ANAC che, rilevando un “utilizzo distorto delle proroghe tecniche” e richiamando la sentenza del Consiglio di Stato n. 3391/2008 (ormai nota agli operatori del settore), affermava in modo esplicito: “in linea di principio, il rinnovo o la proroga, al di fuori dei casi contemplati dall’ordinamento, di un contratto d’appalto di servizi o di forniture stipulato da un’amministrazione pubblica dà luogo a una figura di trattativa privata non consentita e legittima qualsiasi impresa del settore a far valere dinanzi al giudice amministrativo il suo interesse legittimo all’espletamento di una gara”.

Le regioni hanno dapprima atteso gli sviluppi della gara CONSIP, poi, in ordine sparso, hanno intrapreso gare regionali indette per la maggior parte tra il 2017 e il 2019. Le regioni che più avevano temporeggiato si sono quindi ritrovate nel 2020 con gare bandite, ma non ancora aggiudicate, allorché CONSIP ha iniziato ad aggiudicare definitivamente le convenzioni e mettendo le regioni, anche in senso politico, di fronte ad un dilemma: annullare la gara regionale e procedere con CONSIP o opporsi ‘di fatto’ a CONSIP e concludere velocemente la gara regionale?

Il caso della Usl valdostana

La Usl VdA decise nel 2018 di aggregarsi alla gara regionale del Piemonte indetta dalla Centrale d’Acquisto SCR Piemonte. Così fu che la nostra Usl regionale fu inclusa nel lotto 3 con ASL Torino 3 e ASL Torino 4.

La gara di SCR Piemonte Gara da aggiudicarsi all’offerta economicamente più vantaggiosa (70 punti per la qualità secondo i giudizi soggettivi dei commissari nominati della commissione tecnica su parametri prefissati – 30 punti in base al prezzo) esperita nel 2018 per servizi di pulizia in tutti gli enti sanitari della regione. Durata del contratto d’appalto 3 anni, rinnovabile di altri 3. Valore complessivo di 313 milioni di euro.

Com’è andata:

Nel 2019 SCR Piemonte ha sorteggiato una commissione con quattro membri esterni con profili professionali e qualifiche medio-basse: una dirigente degli acquisti di una piccola ASL, una dottoressa di Direzione Medica e da due infermiere professionali. Commissario e Presidente è il Direttore della Centrale d’Acquisto, nonché RUP, l’ing. Adriano Leli - che a breve verrà rimosso dall’incarico perché si insedierà un nuovo CdA nominato dalla maggioranza che governa le Regione Piemonte. Già nella composizione della Commissione Tecnica emergono alcune perplessità:

1) La nomina della commissione tecnica è stato un sorteggio con qualche profilo di opacità, dove non tutti i commissari hanno competenze ed esperienze per i servizi oggetto di gara da valutare. L’anomalia più grande è rappresentata dal RUP (Responsabile Unico del Procedimento) che si è autonominato Presidente senza sorteggio.

2) Per una gara così importante, non solo per il COVID, in tutta la regione Piemonte solo due dirigenti ospedalieri e due  infermiere professionali.

3) Secondo la normativa che disciplina la nomina i commissari devono avere provata esperienza nei servizi da valutare, invece né il RUP/Presidente Ing. Leli né almeno due membri della Commissione hanno mai avuto esperienze significative nella gestione di servizi di pulizia e logistica.

Eppoi i lavori della Commissione Tecnica: La commissione doveva valutare l’impiego e la distribuzione delle risorse umane (ore/teste), modulazione della turnistica del personale (centinaia di operatori), la formazione, le risorse strumentali messe a disposizione (macchinari e relative caratteristiche tecniche, conformità, certificazioni, etc), le modalità di controllo, i prodotti chimici. Il tutto da mettersi in relazione alle diverse strutture oggetto di servizio delle quali i commissari ne conoscono non più del 10-15%.

La Commissione aveva da valutare 80 progetti aventi 100 o 80 pagine cadauno (allegati tecnici esclusi, comunque previsti e ammessi). Per ciascun progetto la Commissione doveva esprimere 25 valutazioni tra i nove capitoli in cui era suddiviso ciascun progetto tecnico d’intervento. Quindi ciascun membro della commissione doveva esprimere 2000 (duemila!) valutazioni. Cioè 25 valutazione x 80 progetti. Nonostante l’enorme mole di lavoro i cinque commissari sono riusciti in 83 complessive ore di lavoro ad esprimere 2000 giudizi, attraverso la lettura di circa 30.000 pagine scritte fitte-fitte.

Ma nonostante tutte queste difficoltà, la folle corsa ha consentito di aggiudicare la gara a metà novembre, dando scacco alla gara Consip e a discapito di quelle aziende che si sono impegnate strenuamente pensando che i loro progetti sarebbero stati attentamente scandagliati dalla Commissione, come dovrebbe avvenire in un paese serio di persone serie che rispettano le regole e svolgono ruoli così importanti in scienza e coscienza. Ovviamente hanno vinto le aziende che erano prime o seconde nella graduatoria tecnica stilata dalla commissione.

Ma il risultato è che ben sette concorrenti –è un record – hanno presentato il ricorso al Tar per diversi motivi, tuttavia il giudice Vincenzo Salomone ha respinto in blocco la ‘sospensiva’ rinviando la decisione nel merito a novembre 2021.  

Nel frattempo anche la Procura della Repubblica di Torino ha aperto un’inchiesta penale a carico d’ignoti e anche altre autorità hanno acceso un faro sulla gara tra le quali quella di Aosta, Verbania, Biella.  

Quindi una gara da oltre 300 mln di euro, con sette ricorsi che verranno esaminati a novembre, un’indagine penale, tanti maldipancia e tagli del personale compresi tra il 10 e il 20%.

Inoltre la sanità pubblica fortemente sollecitata dall’emergenza Covid sconsiglierebbe cambiamenti con riduzione delle ore di lavoro, delle prestazioni e dell’organizzazione.  

Dopo tutto ciò la politica piemontese per mano della sua centrale d’acquisto: Sottoscrive la convenzione e raccomanda alle ASL e Aziende Ospedaliere di aderire velocemente e cambiare appalto. Nel frattempo le Organizzazioni sindacali piemontesi (non quelle valdostane) contestano i tagli tra il 20 e il 30% che presumibilmente i nuovi aggiudicatari dovranno apportare agli organici attualmente impegnati dalle imprese esecutrici del servizio.

Non solo: i sindacati scrivono un esposto all’ANAC e, a loro volta, producono un esposto alla Procura della Repubblica di Torino.  

Il TAR Piemonte, nonostante i sette ricorsi al TAR e la notizia di indagini penali aperte, non concede la sospensiva, pertanto alcuni ricorrenti si rivolgono al Consiglio di Stato che il 7/5/2021, con ordinanza N. 2370/2020 a firma del Presidente della Terza sezione Franco Frattini (ex Ministro degli Esteri), dispone la sospensione dell’aggiudicazione della gara regionale affermano tra l’altro “a fronte della perdurante incertezza circa la valutazione tecnica delle offerte ed anche in relazione all’emergenza sanitaria in atto, nella ponderazione fra i confliggenti interessi sembra dover prevalere, rispetto alle pur legittime esigenze di risparmio economico-finanziario dedotte dall’Amministrazione, l’interesse pubblico generale alla continuità ed adeguatezza del servizio di pulizia e sanificazione delle strutture ospedaliere e sanitarie interessate, a tutela del diritto alla salute dei pazienti del servizio sanitario pubblico”.

 Tutte le ASL del Piemonte hanno quindi bloccato la procedura di cambio d’appalto in attesa delle conclusione dell’iter giudiziario.  

L’Usl della Valle d ‘Aosta,  nonostante la regione sia ancora in zona arancione, quando il Piemonte è in giallo, incurante della ‘raccomandazione’ del Consiglio di Stato e non considerando che il subentro comporterà un taglio delle ore di lavoro e del servizio di quasi il 30% vuole attivare velocemente la convenzione CONSIP Sanità con l’aggiudicatario 'La Cascina' del Gruppo Vivenda gruppo che è appaltatore del servizio di ristorazione per la stessa ASL.

Le  imprese attuali appaltatrici del servizio hanno un contratto ponte con scadenza 31 agosto 2021 e stanno fornendo un servizio affidabile con l’implementazione di attività specifiche COVID non previste nella convenzione CONSIP.

red. cro.

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