CRONACA - 19 maggio 2021, 14:03

Chiesto il carcere per la famiglia Gasparella accusata di abusivismo odontoiatrico

Il pm Luca Ceccanti

Il pm Luca Ceccanti

Si è svolta questa mattina, innanzi al gup Davide Paladino del Tribunale di Aosta, l'udienza in rito abbreviato nei confronti di quattro imputati accusati di associazione a delinquere finalizzata all'esercizio abusivo e concorso in esercizio abusivo della professione odontoiatrica. Le indagini della Guardia di finanza, coordinate dalla procura di Aosta, risalgono al periodo 2013-2019 e hanno riguardato il Centro dentistico e odontoiatrico valdostano snc di Saint-Christophe di proprietà della famiglia Gasparella.

Il pm Luca Ceccanti ha chiesto oggi una condanna a tre anni di carcere ciascuno per  Silvio Gasparella, di 59 anni e per suo figlio Mattia Gasparella (36), comproprietari del Centro e per l'allora direttore sanitario della struttura, il medico  Gian Enrico Aguzzi (66). Per la moglie di Silvio Gasparella, la 61enne Laura Padoin, assistente alla poltrona, il pm ha chiesto due anni di carcere.

Secondo gli inquirenti, l'odontotecnico e l'igienista dentale eseguivano anche prestazioni dentistiche, come visite odontoiatriche e applicazioni di impianti (per entrambi) e otturazioni, radiografie panoramiche, un'anestesia locale e lo spostamento di un apparecchio ortodontico (per il figlio). Gli investigatori hanno raccolto diverse testimonianze. Aguzzi, invece, per la procura di Aosta, da direttore sanitario dello studio sottoscriveva le ricevute fiscali, assumendosi la paternità delle prestazioni erogate in realtà dai Gasparella. La donna faceva da assistente alla poltrona al marito e al figlio pur sapendo, in base delle indagini, che non erano odontoiatri.

Parti civili del processo sono l’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Valle d’Aosta; l’Associazione italiana odontoiatri e l’Associazione nazionale dentisti italiani), assistite dai legali aostani Ascanio Donadio e Paolo Sammaritani, che hanno chiesto per ognuna il saldo di 25mila euro per i danni causati. L’udienza è stata aggiornata per la sentenza al prossimo 11 giugno.

red. cro.

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