Egregio Signor Grillo, l’Italia intera ha visto il suo video e un po' tutti abbiamo pensato che sarebbe stato meglio tacere.
Certo non è facile azzittire un Grillo, ma, come il grillo di Collodi si sarebbe potuto esprimere il altro modo, come un padre avrebbe potuto e dovuto fare, forse voleva e poteva dire cose diverse, per esempio:
"non so da dove cominciare per scusarmi con la ragazza coinvolta nella deprecabile vicenda che coinvolge mio figlio in una accusa di stupro.
Agli atti c’è un video e tutti ne conosciamo il contenuto dove lui con alcuni suoi amici sono protagonisti e questo mi fa profondamente vergognare. Di istinto, quando penso alla vicenda, divento furibondo e sbraito, mi esprimo con imprecazioni volgari. Ma sono, nonostante tutto, un uomo maturo, in politica mi sono spesso espresso anche con le parolacce, oggi, in questo caso sono fuori luogo. Ho trascorso la mia vita a cercare di far ridere la gente e cambiare il nostro meraviglioso paese in meglio.
Purtroppo, il destino, a volte ci fa lo sgambetto, la vita è cosparsa di ostacoli e credo che non avrò più tanta voglia di ridere e nemmeno, per molto tempo, il coraggio di farvi ridere. Almeno fino a quando questa terribile vicenda non sarà chiarita.
Vorrei fare come facevano uno volta i maestri per punire i propri alunni, fare scrivere almeno mille volte DEVO RISPETTARE LE DONNE. Magari fare anche quello che non si fa più e che non si dovrebbe fare, usare una solida cinghia sulla schiena di Ciro: i tempi sono cambiati, ci affideremo a qualche psicologo o figura del genere. Non posso che credere all’ innocenza di mio figlio, da due anni non dormo all’idea che possa essere colpevole di un atto così spregevole. Care ragazze, vi chiedo ancora e per sempre scusa e voglio dire a mio figlio e al movimento che ho creato che dovremo aggiungere una sesta stella per ricordare il rispetto che dobbiamo alle donne".