Un attraente scivolo con i colori dell’arcobaleno, sul quale scendono bambini e bambine felici di trovarsi all'aria aperta, circondati da nuvole in un vasto cielo azzurro. E' il disegno che campeggia sulla 'Ordinanza dei bambini n.1', affissa nei giorni scorsi all'ingresso di due parchi giochi regionali ad Aosta, quello di Sant'Orso e quello in via Festaz, che sono chiusi almeno fino al 6 aprile (i giardini senza custode sono invece rimasti aperti). Le prime righe della simbolica ordinanza sono chiarissime: "Questo parco riapre (e non chiude più) per ragioni di necessità e salute".
L'iniziativa è nata in Toscana e ha raggiunto Aosta per la volontà di alcune mamme sostenitrici del gruppo 'Pas-Priorità alla scuola', che da marzo 2020 lotta per tenere le scuole aperte così come i parchi giochi "indispensabili per restituire il sorriso e l'energia ai nostri bimbi piegati come e peggio di tutti noi da un anno di Covid e relative misure di contenimento".
"Vorremmo ricordare a tutti gli adulti, genitori, sindaci, capi di governo, insegnanti, dottori, eccetera eccetera – si legge nell'ordinanza – che noi bambini per crescere sani e forti e rimanere in salute fisica e mentale, abbiamo bisogno di giocare, socializzare, stare all’aria aperta e convivere e venire a contatto con virus e batteri".
E ancora: "Tutto questo ci consente di rafforzare il nostro sistema immunitario e di non passare ore e ore davanti a televisione, schermi e videogiochi i quali, come risaputo, creano molti danni alla nostra salute. Noi siamo il futuro e vogliamo crescere sani e forti. Pertanto questo parco riapre".
Una civile e intelligente provocazione, che deve far riflettere soprattutto i sindaci, cui tocca la decisione ultima sulle riaperture dei parchi giochi cittadini.