"L’ampliamento della scuola consentirà di disporre di ulteriori spazi da dedicare agli studenti e alle attività. È prioritario garantire sicurezza, ambienti decorosi e spazi adeguati e funzionali alla didattica e all’istruzione di qualità per i nostri ragazzi e le nostre ragazze che stanno con tutta probabilità patendo più di tanti altri questo periodo allucinante”. L'assessore Carlo Marzi pensa di avere fatto una buona opera annunciando l’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica dei lavori di ampliamento e di verifica sismica dell’edificio scolastico sito in via Chavanne, ad Aosta.
Il progetto, infatti, prevede la realizzazione di quattro nuove aule didattiche e nuovi spazi ricreativi comuni, che consentiranno di aumentare la capienza ed ospitare ben 91 persone in più rispetto a quelle attuali.
L’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica consente inoltre di dare avvio alle successive fasi progettuali, l’importo dei lavori è stato stimato in 1 milione e 381 mila euro.
Ogni assessore ai lavori pubblici che arriva alla poltrona di via Promis mette le mani in quella che doveva essere una scuola polmone e sta diventando un polo scolastico che rende impossibile la circolazione nel quartiere a causa delle strade strette, l'assenza di parcheggi e nessun controllo da parte dei vigili all'entrata e all'uscita di alunni e studenti. Nella zona, infatti, insistono, anche, scuole materne ed elementari il cui ingresso è in via Chavanne, nonostante vi sia la possibilità di spalmare gli ingressi e le uscite in via Lys.
Ma il problema è che tutti decidono senza avere la contezza di una situazione aggravata dall’inciviltà di chi, in auto, accompagna a scuola i ragazzi e occupata ogni spazio disponibile da quelli riservati a disabili agli ingressi nei cortili, dall’accerchiamento dei cassonetti dei rifiuti alle rampe di garage. E di tutto questo i residenti devono ringraziare quei politichini che hanno bloccato la costruzione di una nuova grande scuola in regione Tsambarlet.





