Governo Valdostano - 04 marzo 2021, 12:10

Odor di Aventino sul Palazzo regionale

Odor di Aventino sul Palazzo regionale

I malumori di una maggioranza improbabile ma voluta comunque a tutti i costi stanno diventando una spina, anzi, una trave nel fianco. La faciloneria con cui si sono affrontate le divergenze di opinione pur di governare sta diventando una montagna da scalare.

I temi, motivo di scontro, sono sempre gli stessi: la ferrovia, la sua elettrificazione, la revisione e apertura della tratta Aosta Pré St. Didier, l’ormai atavico dilemma dell’ospedale Parini, ristrutturarlo o spostarlo, senza dimenticare la legge sulle discariche, i nodi stanno tornando al pettine e l’impegno per dipanarli rende difficoltoso il guardarsi intorno, rendersi conto che esiste una minoranza che vuole essere considerata, vuole delle risposte sui suoi impegni e il suo operato.

Negli ultimi tempi si è vista una minoranza fin troppo permissiva, un atteggiamento che non gli si riconosce e forse di attesa, quell’attesa che prospettava un cambio nella maggioranza, l’esclusione del Pcp, cambio che non c’è mai stato, neanche ipotizzato.

Verifiche di Governo, forti e continue discussioni, vedute diverse ma nulla cambia, lavoglia di non abbandonare la sedia conquistata è tanta e anche se i bocconi sono amari sitira a campare. Non è servito neanche il monito del consigliere unionista Aurelio Marguerettaz, che invitava il Governo valdostano a prendere posizione sui vari dossier pernon offrire all’opposizione un vantaggio difficile poi da arginare e vedere il ripetersi della situazione romana, un Governo di ancora più larghe intese e variabile a seconda delle occasioni.

La minoranza ha deciso di ritirare quella bandiera non proprio bianca, grigia se così si può dire, di alzare la voce, troppo stanca di essere ignorata, di vedere cestinare le tante proposte senza neanche fingere di prenderle in considerazione.

Nei giorni scorsi, sui social in tanti abbiamo letto la proposta di legge della Lega sugli aiuti alle imprese, legge che per protesta la Lega ha scelto di ritirare, lo ha fatto in occasione del Consiglio convocato per i giorni 10 e 11 di marzo quanto la protesta delle forze di minoranza sarà totale, tutte le interpellanze, interrogazioni sono state ritirate, il Governo si ritroverà con un ordine del giorno di cinque punti.

Una azione forte, anche se non nuova: già nel 2013, l’allora minoranza aveva lasciato in braghe di tela il Governo regionale; curioso che il Presidente all'epoca fosse Augusto Rollandin uno di quei consiglieri che oggi si avvale dello stesso strumento che era stato usato contro il suo operato e quello del suo Governo. 

m.r.

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